L'America abolisce il diritto all'aborto. Il divieto in 13 Stati. Esplode la protesta Biden: "Non è finita"

Cancellata la sentenza del ’73: "L’interruzione di gravidanza non è nella Costituzione". Tre giudici contro: "Tolta la tutela alle donne". Folla in strada a Washington. Il presidente: "Un giorno triste. Garantiremo l’accesso per le pillole abortive"

L'America abolisce il diritto all'aborto. Il divieto in 13 Stati. Esplode la protesta Biden: "Non è finita"

New York. Gli Stati Uniti fanno un balzo indietro di 50 anni e cancellano il diritto costituzionale all'aborto. La Corte Suprema a maggioranza conservatrice ha ribaltato la storica sentenza Roe v. Wade del 1973 con una decisione che segna la fine di un'epoca, spaccando ulteriormente il Paese tra gli stati repubblicani in cui l'interruzione di gravidanza sarà limitata o proibita, e quelli democratici in cui rimarrà disponibile. Già nei prossimi 30 giorni il divieto all'aborto entrerà in vigore nei 13 stati «rossi» che hanno approvato leggi stringenti legandole all'attesa decisione dei nove saggi (i cosiddetti «trigger ban»).
«Oggi è un giorno triste per la Corte suprema e per il Paese», ha commentato il presidente Joe Biden, sottolineando che il massimo organo giudiziario americano ha «portato via un diritto costituzionale». Ribaltare la sentenza Roe v. Wade è «un tragico errore» frutto di una «ideologia estrema». «Non è finita», ha tuttavia assicurato, chiedendo al Congresso di ripristinare la sentenza come legge federale, poiché protegge il diritto delle donne di decidere. «Garantiremo l'accesso alla pillola abortiva e le donne hanno diritto di spostarsi in altri stati».
L'Alta Corte ha invece affermato che «la Costituzione non conferisce il diritto all'aborto» con il sostegno di cinque dei sei saggi conservatori, mentre il giudice capo John Roberts e i tre giudici liberal si sono opposti. Questi ultimi hanno espresso il loro «dissenso» affermando che «tristemente» molte donne «hanno perso una tutela costituzionale fondamentale». Davanti alla sede dell'Alta Corte si sono radunate migliaia di persone, tra manifestanti che protestano e anti-abortisti che si abbracciano ed esultano. La sentenza consegna una vittoria epocale a repubblicani e religiosi conservatori, e rappresenta un lascito fondamentale della presidenza Trump, che promise di nominare dei giudici che avrebbero annullato la Roe v. Wade e così ha fatto, portando a 6 a 3 la bilancia tra conservatori e progressisti (tutti e tre i saggi da lui scelti hanno votato per cancellare la sentenza). La decisione vuol dire «seguire la Costituzione e restituire i diritti», ha commentato il tycoon con Fox News, assicurando che «funzionerà per tutti». Anche le massime cariche repubblicane hanno festeggiato, dal leader del Grand Old Party alla Camera, Kevin McCarthy, il quale ha plaudito «a questa storica sentenza che salva vite umane», al leader Gop al Senato Mitch McConnell, secondo cui la decisione è «coraggiosa e corretta, una storica vittoria per la Costituzione e la società». Per l'ex vice presidente Mike Pence «la vita ha vinto», e per questo ha invitato tutti gli stati americani a mettere al bando l'interruzione di gravidanza.
«La Corte Suprema ha attaccato le libertà fondamentali di milioni di americani», ha tuonato invece l'ex presidente Barack Obama, mentre per la moglie Michelle è una «decisione orribile che avrà conseguenze devastanti». «Ho il cuore spezzato per gli americani che hanno perso il diritto di assumere decisioni informate» in merito al loro corpo, ha aggiunto l'ex first lady. Si tratta di una decisione «crudele» e «scandalosa» anche per la speaker della Camera, Nancy Pelosi: «Questa sentenza è un insulto per le donne», ha detto, assicurando che i dem continueranno a battersi per i diritti.
Il pronunciamento di ieri è giunto in merito al caso Dobbs v. Jackson Women's Health Organization in merito alla costituzionalità di una legge del Mississippi del 2018 che vietava l'aborto dopo le prime 15 settimane di gravidanza, fatta eccezione per alcuni casi straordinari. I tribunali di grado inferiore avevano impedito l'applicazione della misura, sino a quando il caso è arrivato alla Corte Suprema. Il massimo organo giudiziario ha votato 6 a 3 per schierarsi con il Mississippi, ma 5 a 4 sulla questione più ampia della cancellazione della sentenza del 1973.

Il presidente Roberts, infatti, non ha sostenuto la revoca affermando che consentire agli stati di vietare l'aborto prima della vitalità del feto senza decidere se annullare o meno Roe era un corso più prudente e responsabile.

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