Lo aveva annunciato, e adesso lo ha fatto. Il progetto politico di Maurzio Landini è ai nastri di partenza. La Fiom ha, infatti, aperto ufficialmente il cantiere della "coalizione sociale", il tentativo di accorpare movimenti, reti e mondo dell’associazionismo per quella "domanda di giustizia sociale ora inascolta e senza rappresentanza".
L'appuntamento è previsto per domani. Al termine di mesi di incontri e dibattiti, accompagnati da critiche e polemiche, Landini darà il via nel corso di un’assemblea convocata a Roma, nell’ex palazzo dell’Flm, al progetto politico. Come si legge nell’invito girato dallo stesso leader Fiom, l'incontro di domani vorrà essere insieme un momento di riflessione e un atto fondativo per "dibattere in modo libero e aperto". Un’assemblea che preparerà anche la manifestazione del 28 marzo a Roma contro il Jobs Act e la partecipazione del sindacato a quella organizzata da Libera a Bologna, il 21 marzo, contro le mafie.
Landini spiega che la coalizione sociale nasce da una certezza, che "la politica non è proprietà privata", e da due assunti, "la fine del lavoro" e quello secondo cui "la società non esiste, esistono solo gli individui e il potere che li governa" con cui è stato creato "lo spettro di un futuro già presente con cui siamo chiamati a fare i conti in tutta Europa" e che sta scatenando "una guerra tra poveri". "Per questo - scrive ancora Landini - serve superare le divisioni, il frazionamento, le solitudini collettive e individuali e coalizzarsi insieme".
È questo, "lo spirito innovativo" su cui si fonderà la nuova coalizione sociale, "indipendente e autonoma", puntualizza ancora, per la quale, sabato, potrà già essere possibile "individuare punti di programma condivisi" per "una visione nuova del lavoro, della cittadinanza, del welfare e della società".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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