Qualcosa si muove nelle trattative per il rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza. Hamas ha accettato di negoziare la liberazione dei rapiti e dei prigionieri palestinesi anche in assenza di un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza. È una svolta, anche se solo a parole, per ora. Hamas sarebbe pronto «a bypassare» una delle condizioni che aveva messo fino a ora sul tavolo e che Israele considerava irricevibile, cioè lo stop definitivo alle armi, ma chiede «garanzie scritte» da parte dei mediatori che Israele continuerà a negoziare un accordo di cessate il fuoco permanente una volta entrata in vigore la prima fase del cessate il fuoco.
Si tratta di un annuncio che fa ben sperare, dopo 9 mesi di conflitto, anche se finora è già successo diverse volte che le due parti in conflitto, Israele e Hamas, sembrava fossero sull'orlo di un'intesa che alla fine non è arrivata. Eppure l'annuncio di Hamas potrebbe rappresentare un cambio decisivo. A riprova che il cambio di rotta potrebbe portare a un'intesa, il capo della Cia, William Burns, si recherà al Cairo questa settimana per partecipare ai negoziati per un accordo sul rilascio degli ostaggi e sul cessate il fuoco.
Lo riferisce una fonte egiziana di alto rango all'emittente egiziana Al-Qahera, aggiungendo che una delegazione israeliana, comprendente funzionari di tutte le agenzie interessate ai negoziati sugli ostaggi, dovrebbe arrivare al Cairo nelle prossime ore per riprendere i negoziati sulla tregua a Gaza.
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