Torino, tra No Tav e dieta vegana E nessuno pensa ai migranti

Chiara Appendino si dedica alla promozione della dieta vegana mentre Torino aspetta ancora lo sgombero dell'ex Villaggio Olimpico occupato dai migranti

Torino, tra No Tav e dieta vegana E nessuno pensa ai migranti

Ma davvero, dopo sei mesi di governo, si può sostenere che Chiara Appendino stia governando bene Torino? Stando ai sondaggi ha sicuramente un gradimento maggiore rispetto a Virginia Raggi, la sindaca grillina della Capitale, ma pure sul suo operato ci sono luci e ombre (guarda il video).

La prime iniziative della sindaca Appendino

L’Appendino, che a giugno ha strappato Torino al centrosinistra battendo al ballottaggio l’ex sindaco Piero Fassino 55 a 45, si sta facendo notare molto di più per le sue stravaganti proposte piuttosto che per dei veri e propri successi amministrativi. A luglio aveva destato scalpore la nomina di Marco Alessandro Giusta come assessore alle “famiglie” anziché alle Pari Opportunità. "Il passaggio dal concetto di famiglia a quello plurale di famiglie negli atti dell'amministrazione non è solo una questione nominalistica, ma un cambio di approccio che consiste nel dare un nome alle cose, a quelle realtà che già esistono e che non trovano un riconoscimento nemmeno nel linguaggio", aveva dichiarato il neoassessore. Quanto queste parole siano vere è confermato dall’avvio di un progetto chiamato “Friendly Piemonte”, promosso dall’associazione vicina ai movimenti Lgbt Quore, e sostenuto sia dal Comune di Torino sia dalla Regione Piemonte. L’obiettivo? Far diventare Torino una meta turistica per i gay.

L’altra grande battaglia di cui la sindaca Appendino si è fatta portabandiera è"la promozione della dieta vegana e vegetariana sul territorio comunale come atto fondamentale per salvaguardare l’ambiente, la salute e gli animali", come si legge "Programma di governo per la Città di Torino 2016-2021", approvato nella prima seduta del Consiglio comunale. Per contrastare lo spaccio della droga ha lanciato un’app per smartphone con cui i comuni cittadini possono fotografare e denunciare, in via del tutto anonima, il pusher che incontrano quotidianamente nel loro quartiere e inviare la foto alle forze dell’ordine. Per risolvere il problema del traffico ha recentemente avviato una lotta alla “sosta selvaggia” delle macchina in doppia fila e l'assessorato alla Viabilità ha proposto di abolire alcune fermate di tram e bus "per rendere più rapido il trasporto pubblico".

È di oggi, invece, l'annuncio dell' Appennino di far uscire Torino dall'Osservatorio Regionali sulla Tav, il tavolo che riunisce i Comuni coinvolti nella costruzione della tratta ferroviaria ad alta velocità. Decisione che arriva a pochi giorni dalla discussione alla Camera della ratifica del trattato internazionale tra l'Italia e la Francia. Una scelta che ricorda molto la scelta della Raggi di dire no alle Olimpiadi: rinunciare a un'opportunità di sviluppo per dare un contentino all'ala dura e pura del Movimento e per non perdere il consenso della base.

La rivolta dei migranti nelle palazzine occupate dell'ex villaggio Olimpico

Ma i veri problemi di Torino, oltre all’emergenza maltempo di questi giorni, sono legati nuovamente al tema della sicurezza, della legalità e dell’integrazione dei migranti. I gravi fatti di violenza avvenuti lo scorso 23 novembre hanno riacceso i riflettori sulle palazzine occupate dell’ex Moi (Mercati Ortofrutticoli all’Ingrosso), dove era sorto il Villaggio Olimpico per i Giochi invernali del 2009. I migranti sono scesi in strada rivoltando i cassonetti, sradicando alcuni cartelli stradali e lanciando sassi e bottiglie, dopo lo scoppio di una lite con gli ultrà del Torino.

“Sarebbe opportuno che la Appendino piuttosto che pensare a diete vegane oppure a iniziative inutili per i torinesi si occupasse della grave situazione che affligge quelle quattro palazzine dove vivono abusivamente tra i 1200 e i 1400 persone migranti, i quali sono ogni giorno protagonisti di gravi fatti di cronaca”, dice al giornale.it Fabrizio Ricca, consigliere comunale della Lega Nord che, ha chiesto l’intervento del governo per effettuare lo sgombero di quelle palazzine. Sgombero che l’Appendino intende effettuare entro Natale, ma dopo aver svolto un accurato censimento dei migranti. Una volta fatto questo il Comune vuole avviare un progetto di inclusione sociale che, nelle intenzioni del sindaco, dovrebbe essere finanziato dalla fondazione della Compagnia di San Paolo. Per il resto “finora la giunta Appendino ha fatto cose in piena continuità con la precedente giunta e, in pratica, i suoi primi sei mesi di governo sono come gli ultimi sei di Fassino. Lei si salva solo perché viene paragonata alla Raggi”, attacca il leghista Ricca.

La continuità con la giunta Fassino

Enrico La Volta, attuale presidente del consiglio comunale di Torino, spiega così al giornale.it questa continuità amministrativa: “Finora ha soltanto chiesto alla Smat (Società Metropolitana Acque Torino) di accedere al 100% degli utili, mentre tutte le delibere presentate in Aula sono della giunta precedente e portano la firma degli ex assessori. Che tipo di opposizione posso fare io verso una delibera che avevo firmato mesi prima?”. Anche il senatore Stefano Esposito sospende il giudizio e al giornale.it si limita a dire che l’Appendino sin qui “ha stravolto tutte le promesse fatte in campagna elettorale". È stata capace di cancellare il Festival del Jazz e di perdere la mostra di Manet ma non le attribuisco molte responsabilità sulla perdita del Salone del libro. Ma sulle grandi questioni, come i temi urbanistici, non ha fatto altro che proseguire l’operato di Fassino e ben presto si scoprirà che i tanto sbandierati risparmi sullo staff sono solo fuffa anche perché i risparmi sono stati spalmati in cinque anni”.

(3. Continua)

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