Legge elettorale, la Lega deposita il referendum abrogativo in Cassazione

Il quesito, invocato da Salvini, prevede il taglio della quota proporzionale del Rosatellum. Calderoli: "Così l'elettore sceglie chi andrà a governare e chi perde all'opposizione"

Legge elettorale, la Lega deposita il referendum abrogativo in Cassazione

Dopo l'assenso di Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Piemonte, Abruzzo, Basilicata e Liguria, in queste ore, la Lega, attraverso il vice presidente del Senato, Roberto Calderoli, ha depositato in Cassazione il quesito referendario per il taglio della quota proporzionale dalla legge elettorale. Insieme a lui, a presentare la domanda i rappresentanti dei consigli regionali che hanno dato il via libera al referendum chiesto da Matteo Salvini, il 14 settembre, a Milano. Lì, in occasione dell'assemblea degli amminsitratori locali leghisti e del centrodestra, l'ex ministro dell'Interno aveva lanciato la proposta di un referendum abrogativo della parte parte proporzionale del Rosatellum, lasciando solo la parte maggioritaria.

La richiesta di un sistema "completamente maggioritario"

Quindi, questa mattina, intorno alle 11, Calderoli si è quindi presentato in piazza Cavour per consegnare la richiesta. "Non temo rifuti dalla Corte costituzionale", ha dichiarato il senatore leghista. Che ha continuato: "Otto regioni, che sono molto al di sopra delle cinque richieste, soprattutto in rappresentanza di tutto il nord, del centro, del sud e delle isole, hanno deliberato la proposta di un referendum abrogativo della legge elettorale, in modo tale che nasca un sistema completamente maggioritario, ovvero l'elettore sceglie chi andrà a governare e chi perde all'opposizione. Si impediranno le nascite di governo, come l'attuale, che mettono insieme minoranze che vanno a fare la maggioranza di palazzo. Una volta realizzato, il referendum si propone, in maniera identica a tutte le altre leggi elettorali precedenti e alla sentenza della Corte Costituzionale stessa".

Calderoli: "Invoco i forconi se qualcuno fa il furbo"

Calderoli ha poi commentato l'eventualità di un'azione di modifica immediato da parte del Parlamento e ha detto: "Se intervenissero adesso sarebbe come uno che va a rubare il lecca lecca ai bambini, modificando la legge all'ultimo momento. Comunque, in passato, la Corte, a fronte di atteggiamenti furfanteschi di modifiche della legge all'ultimo momento, ha dato comunque il via libera all'esecuzione del referendum". E ha concluso: "Ho invocato i forconi se qualcuno, all'ultimo momento, dovesse decidere di fare la furbizia cambiando la legge per non fare il referendum".

L'elezione diretta del presidente della Repubblica

In questa circostanza, il senatore del Carroccio ha anche illustrato l'idea della volontà di una raccolta di firme per sostenere il referendum elettorale per l'elezione diretta del capo dello Stato. Il senatore leghista ha poi spiegato la genesi dell'idea di questo referendum: "Diversi costituzionalisti si sono già proposti per sostenerlo e per andare a rappresentarci in Corte.

Abbiamo avuto anche contatti con il papà di questi referendum, il professor Segni, quindi credo che con una raccolta di firme, che comunque andremo a fare a sostegno della proposta, si creerà anche un fronte popolare rispetto al referendum abrogativo con maggioritario e perché il cittadino possa eleggere direttamente il presidente della Repubblica, che credo sia molto auspicato da tutto il Paese".

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