"Quanti avrebbero scommesso venti giorni fa che saremmo arrivati dove siamo? È una cosa storica. È stato ridotto il numero delle persone che vivono con la politica e di politica". Braccato dai giornalisti mentre passeggia per le strade del centro di Roma Matteo Renzi ostenta ottimismo. Ora che al Senato la prima lettura del ddl Boschi sembra avviarsi verso una veloce approvazione, il premier potrebbe intervenire in Senato già giovedì, ancor prima del via libera definitivo dell'Aula. E già guarda alla legge elettorale: "Ci vuole la capacità di fare le riforme e io sono ottimista che troveremo un accordo". Già domani, confermano fonti di Forza Italia in Parlamento, incontrerà Silvio Berlusconi per stabilire le modifiche da apportare all'Italicum. Sul tavolo ci sarebbero l'introduzione delle preferenze, ma con il capolista bloccato, l'innalzamento della soglia al 40% per evitare il ballottaggio e la diminuzione al 4% della soglia sbarramento per i partiti.
Nonostante la riforma costituzionale sia in direttura d'arrivo, Renzi continua a tenere alta la guardia sui tempi. "Bisogna avere il passo del maratoneta, non quello dello sprinter - spiega - gli italiani ci chiedono di cambiare e noi cambieremo". Dopo aver votato la fiducia al governo sul maxiemendamento al decreto Pubblica amministrazione, l'Aula del Senato ha ripreso l'esame del ddl Boschi. Da ieri pomeriggio, quando si è veolcemente passati dall'articolo 3 all'articolo 9 del disegno di legge, i lavori sembrano infatti marciare con un ritmo serratissimo. Un'accelerazione che potrebbe portare ad un'approvazione definitiva anche prima del termine dell'8 agosto stabilito dalla conferenza dei capigruppo. Oggi sono stati approvati gli articoli 13,14,16,17,18 e 20. Le opposizioni restano, comunque, sul piede di guerra. Sel, che sembrava aver aperto un dialogo con il governo nei giorni scorsi, si è detta insoddisfatta delle concessioni del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi e ha cha chiesto alla Lega Nord e ai Cinque Stelle di tornare in Aula per far cartello e "contrastare la riforma". L'invito è stato respinto dai grillini. "Non ci sono fatti nuovi per cambiare idea", ha chiuso il senatore Maurizio Buccarella secondo cui la riforma resta comunque "uno scandalo".
"Cosa c'è nel Patto del Nazareno?". Sul blog Beppe Grillo ha riportato il testo dell'interrogazione firmata da due dei parlamentari pentastellati più in vista, Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio. Nell'interrogazione si chiede a Renzi, alla luce degli incontri con Berlusconi, di rendere noto "il contenuto di quello che viene ormai comunemente definito patto del Nazareno".
"Nel caso in cui fosse realmente esistente un accordo scritto - proseguono - il presidente del Consiglio interrogato dovrebbe renderne pubblico il contenuto al fine di dare all'opinione pubblica ed al Parlamento la possibilità di conoscere tutte le linee programmatiche del governo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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