
L'Unione Europea si prepara. Al netto dei continui cambiamenti di strategia di Trump, la replica ai dazi Usa è già pronta. Dalle moto ai vestiti con alcune categorie graziate, come whiskey e barboun, per non ledere gli interessi (anche italiani) ecco le nuove tariffe «punitive» divise in quattro liste. La prima, da 3,9 miliardi di euro e (teoricamente) attiva dal 15 aprile, comprende riso, cereali, frutta, succhi di frutta, tabacco, olii, carta, tessuti, abbigliamento, calzature, ceramiche, vetro, materassi, materiali di arredo, natanti per la pesca. Le tariffe doganali della seconda (tubi in ferro o acciaio, prodotti in alluminio, coltelleria, posate, accessori metallici) e della terza (pollame, carne di manzo, uova, miele, frutta, caffè, tè, pepe, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, frumento, segale, orzo, colza, olio di palma e di arachidi, zucchero, gelati) partirebbero a maggio per un valore 13,5 miliardi. Nell'ultima lista, con altri 3,5 miliardi e via a dicembre, noci, mandorle e semi di soia.
Più nello specifico, nel mirino di Bruxelles alcuni dei prodotti simbolo dell'economia americana. Per esempio le iconiche moto Harley-Davidson, le automobili e gli yacht di lusso. Ma anche i celeberrimi jeans Levi's e le t-shirt di cotone. Nell'elenco anche altri prodotti tipici: dal burro di arachidi al succo d'arancia (rendendo così di nuovo attuale il film «una poltrona per due») fino al tabacco da masticare, sigari e sigarette ma anche le salse da fast food a stelle e strisce come ketchup, maionese e mostarda oltre a bibite ed energy drink.
Sotto tiro, non a caso, anche il cuore pulsante del sostegno a Trump. Daziati il manzo e il pollame di Nebraska e Kansas e il legname di Georgia, Virginia e Alabama, un colpo diretto all'America profonda che da sempre appoggia il tycoon.
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