L'estate dei concerti è il trionfo dei bagarini: "Biglietti a 900 euro"

O compri prima o cedi al ricatto del secondary ticketing. Si spende fino a 18 volte il prezzo base

L'estate dei concerti è il trionfo dei bagarini: "Biglietti a 900 euro"

Una volta i concerti erano rock. Li vivevi con calma e disinvoltura. La data usciva un mese prima, acquistavi il biglietto al botteghino e il giorno dopo ti presentavi col panino e la birretta. Tempi umani e vagamente libertini. Oggi il grande fratello ha reso tutto veloce, superficiale. E costoso. Il biglietto te lo rifilano con sei mesi d'anticipo e poco importa cosa ne sarà di te dopo il semestre. Se non lo trovi (perchè tanto non lo trovi) ti rimane il bagarino (legalizzato). Prendere o lasciare. Vuoi sentire Jovanotti? Esaurito. Sennò dammi 15 volte il prezzo d'ingresso. Prezzi assurdi, contando sul fatto che oggi si vende molta più musica dal vivo che su disco, «rinascita» del vinile compresa. Una pratica odiosa e apparentemente invincibile.

Prova a cambiare l'andazzo - alla vigilia della consueta, incontrollata esplosione di date live - Assomusica, l'associazione degli organizzatori e produttori di spettacoli di musica dal vivo, che presenta un esposto all'autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e all'Antitrust (Agcm) chiedendo di sanzionare i siti di secondary ticketing. E sarebbe ora. L'associazione, alla quale aderiscono oltre 120 imprese che realizzano l'80 per cento dei concerti in Italia, ha segnalato all'Agcom, allegando una serie di documenti, le maggiorazioni fino a 20 volte i prezzi ufficiali dei biglietti sui siti «Viagogo», «StubHub» e «MyWayTicket» per alcuni concerti come i tour di Jovanotti, Laura Pausini, Biagio Antonacci, Elisa, The Giornalisti, Jack Savoretti.

«Chiediamo all'autorità a cui vengono attribuiti i poteri di controllo - spiega il Presidente di Assomusica, Vincenzo Spera - di fare applicare la legge contro il secondary ticketing e in particolare il comma 545 che prevede sanzioni da 5000 a 180 mila euro per quanti illecitamente fanno lievitare i prezzi dei biglietti a discapito dei consumatori finali. La soluzione individuata dal Governo del biglietto nominativo nel settore della musica live riteniamo che, oltre a non essere necessaria, comporterà danni agli operatori del settore, sia per i maggiori costi da sostenere per i servizi di controllo, sia per l'enorme allungamento dei tempi di afflusso e sia per la perdita di tutte quelle forme di prenotazione e promozione non più consentite allo spettatore che comporteranno una contrazione delle vendite».

«Avevamo confidato - scrive nell'esposto Assomusica - che l'illegittimo mercato parallelo dei titoli di ingresso trovasse finalmente freno e sanzione per effetto dell'applicazione nel nuovo quadro normativo volto a rimuovere la diffusa illegalità di comportamento degli operatori del mercato secondario, ma dobbiamo, però, rilevare che la normativa introdotta dal Comma 545 è rimasta lettera morta. Da tempo, infatti, Assomusica, sta monitorando i siti di certi operatori di secondary ticketing, rilevando come sugli stessi continuino ad apparire offerte di vendita di titoli di ingresso largamente superiori al valore nominale dei titoli offerti in vendita».

Esempio. Per il concerto di Elisa i biglietti ufficiali, che vanno da 31 a 80 euro, su Viagogo toccano i 395 euro. Per il tour di Laura Pausini e Biagio Antonacci i prezzi stabiliti partono da 35 euro fino a 70 euro ma su StubHub possono arrivare a 265 euro. E ancora. Per il tour «Jova Beach Party» di Jovanotti a fronte di un biglietto con posto unico fissato a 52 euro per la data del 28 agosto a Lignano Sabbiadoro, su Viagogo si può arrivare a 300 euro, cioè 6 volte in più.

Per altre date (6 e 27 luglio 2019) su MyWayTicket si arriva a 402 euro ma su StubHub si toccano anche i 960 euro (+1750%). Morale? Con quella cifra ti fai un paio di diffusori professionali (Jbl?) capaci di farti vivere emozioni assimilabili, se non superiori, a certi sudaticci live nelle riverberanti retrovie. Garantito al limone.

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