Enrico Letta è tornato. L’ex presidente del Consiglio, al di là delle annunciate dimissioni di facciata, è tornato in pista più che mai, rilasciando prima interviste al Financial Times e Les Echos, e ora polemizza su Facebook con alcuni costituzionalisti sull’Italicum. Sul suo profilo social, infatti, Letta ha pubblicato una lettera indirizzata a Augusto Barbera, Stefano Ceccanti e Francesco Clementi ma il vero bersaglio è ovviamente il premier Matteo Renzi.
La polemica è nata ieri, quando i tre costituzionalisti hanno scritto all’ex premier ricordandogli che “le linee principali di detta riforma (premio di maggioranza al 40%, ballottaggio fra le due prime liste, liste bloccate corte in alternativa però a possibili voti di preferenza ) riflettono le conclusioni della Commissione dei 35 esperti da te fortemente voluta e insediata sotto l’efficace regia del Ministro Quagliariello e di Luciano Violante, con il solo dissenso dei colleghi Cheli, Onida, Dogliani, Olivetti”. I costituzionalisti rilevano che l’unica differenza tra il loro lavoro e l’Italicum consiste nel premio alla lista anziché alla coalizione. Nella sua risposta di oggi Letta ha specificato che i suoi dubbi nascono esclusivamente “sull'opportunità di approvare riforme elettorali e costituzionali a maggioranza risicata con la contrarietà di tutte le opposizioni, esterne e addirittura anche interne”. “A maggior ragione – sottolinea Letta - visto la brutta fine che hanno fatto le riforme costituzionali del 2001 e 2005 e la legge elettorale poi denominata Porcellum, cioè le tre grandi riforme delle istituzioni approvate nel nostro paese a maggioranza stretta e non con un più largo spirito costituente”.
Immediata la controreplica dei tre costituzionalisti che, pur comprendendo le perplessità di Letta sul metodo, si sono riservati di non condividerle “perché il consenso non è venuto meno per ragioni di merito, ma solo perché una parte dell'opposizione ha inteso così reagire ad una scelta giusta, l'elezione a Presidente della Repubblica di Sergio Mattarella". Vi è stato però un loro ringraziamento per aver preso atto che “tu,- scrivono i tre rivolgendosi a Letta - nel merito, non disconosci l'importante lavoro di una Commissione da te istituita e presieduta da un tuo ministro”. Nella diatriba, in serata, si è poi inserita anche il ministro per le riforme Maria Elena Boschi che, dopo aver assicurato che nell’Italicum “non ci sono profili di incostituzionalità”, ha ricordato il lavoro il lavoro svolto dalla commissione all’epoca istituita da Letta.
Il ministro ha poi evidenziato come il governo Renzi abbia avuto "la forza" di superare "una fase di blocco totale e di stallo che si era creata con il governo Letta” e abbia creato “una maggioranza anche ampia, perché per oltre un anno e mezzo anche Forza Italia ha votato con noi le riforme costituzionali e la legge elettorale". La Boschi, infine, ha lasciato intendere che la fiducia sull’Italicum “è un’ipotesi che c’è” sul campo ma “è presto”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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