“È difficile vincere contro chi non si arrende mai”. Inizia con una citazione di Gianroberto Casaleggio il post con cui Marcello Minenna, ex assessore al Bilancio della giunta di Virginia Raggi, motiva le sue dimissioni su Facebook.
Minenna spiega che tale frase allude “ad una 'resistenza' attiva del cittadino ai soprusi, al malaffare ed alle tante ingiustizie, piccole e grandi, in cui gli capita di imbattersi nella vita quotidiana”. Resistenza che ogni dirigente pubblico è tenuto a rispettare per seguire i dettami della nostra Costituzione che all’articolo 54 stabilisce che le proprie “funzioni che vanno esercitate con 'disciplina ed onore'”. Partendo da questo principio Minenna ha deciso di rassegnare le suo dimissioni quando ha percepito “un 'deficit di trasparenza' nella gestione della procedura di revoca di quella delicatissima e nevralgica figura amministrativa del Capo di Gabinetto, vero garante della legalità e trasparenza nella tecno-macchina comunale".
"Le mie - chiarisce - non sono dimissioni 'arroganti' o di 'solidarietà’ rispetto a quelle rassegnate unilateralmente dalla dottoressa Raineri (nei cui confronti nutro sentimenti di profonda stima)”. Minenna spiega di essersi dimesso “per avere avvertito disagio di fronte a una scelta non chiara, né trasparente in ordine alle autentiche dinamiche ad essa sottese (o retrostanti) è, allora, semplicemente un gesto di umiltà e responsabilità”.
"Un gesto, divenuto oramai irrevocabile, che consegno alla sindaca Raggi con l'auspicio di un reale chiarimento nell'interesse comune dei cittadini di Roma" scrive ancora Minenna, e "con la coscienza di aver fatto il mio dovere di perseguire interessi generali e bene comune, valori fondanti e cari al M5S".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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