Alla fine è dovuto intervenire direttamente monsignor Georg Gänswein, segretario particolare di Benedetto XVI e prefetto della Casa Pontificia, per chiudere definitivamente ogni polemica e fraintendimento sorto intorno a un libro pubblicato dal cardinale africano Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, in uscita oggi in Francia e presentato dalla stampa d'Oltralpe come un testo scritto a quattro mani dal porporato guineano, considerato uno degli uomini di punta del mondo tradizionalista, e da Joseph Ratzinger sul tema del celibato sacerdotale.
«Posso confermare - ha spiegato padre Georg - che su indicazione del Papa emerito ho chiesto al cardinale Robert Sarah di contattare gli editori del libro pregandoli di togliere il nome di Benedetto XVI come coautore del libro stesso e di togliere anche la sua firma dall'introduzione e dalle conclusioni. Il Papa emerito sapeva che il cardinale stava preparando un libro e aveva inviato un suo testo sul sacerdozio autorizzandolo a farne l'uso che voleva - ha aggiunto l'arcivescovo tedesco in una dichiarazione all'Ansa -. Ma non aveva approvato alcun progetto per un libro a doppia firma né aveva visto e autorizzato la copertina. Si è trattato di un malinteso senza mettere in dubbio la buona fede del cardinale Sarah».
La polemica era esplosa due giorni fa quando il quotidiano francese Le Figaro aveva annunciato l'uscita del volume contenente alcuni interventi di Benedetto XVI che, dopo un lungo silenzio, ha fatto sentire la sua voce, questa volta a seguito del recente Sinodo sull'Amazzonia, durante il quale si è parlato anche del tema del celibato sacerdotale. «Non posso tacere, il celibato è indispensabile», scrive Ratzinger nel suo appunto inviato a Sarah, presentato però da alcuni giornali come l'ennesima entrata a gamba tesa del Papa emerito contro Francesco e la possibile apertura ai viri probati, cioè quegli uomini sposati, già diaconi permanenti che in alcune zone remote dell'Amazzonia, potrebbero esser ordinati preti per sopperire alla carenza di sacerdoti. Tema che aveva trovato la netta contrarietà del porporato africano, che aveva partecipato ai lavori dell'assise dello scorso ottobre come padre sinodale. «Benedetto XVI non ha scritto alcun libro a quattro mani con il cardinale Sarah, si tratta chiaramente di un'operazione editoriale e mediatica dal quale il Papa emerito prende le distanze», aveva fatto sapere ad alcuni giornali in serata una fonte vicina a Joseph Ratzinger.
E così il porporato ieri mattina si è sentito in dovere di pubblicare su Twitter una copia delle lettere inviategli da Benedetto XVI, in cui il Papa emerito lo autorizza a pubblicare il suo scritto e a farne l'uso che ne avrebbe ritenuto opportuno. «Di tutto cuore vorrei dire grazie per il testo aggiunto al mio contributo e per tutta l'elaborazione che Lei ha fatto - scriveva lo scorso 25 novembre il Papa emerito a Sarah - Avevo scritto in realtà 7 pagine di chiarimento metodologico del mio testo e sono realmente felice di dire che Lei ha saputo dire l'essenziale in una mezza pagina. Da parte mia il testo può essere pubblicato nella forma da Lei prevista». «La polemica che da qualche ora insinua che Benedetto XVI non fosse informato della pubblicazione del libro sul celibato è abietta - ha fatto sapere il cardinale guineano in una nota - Qualcuno mi sta infangando, il mio attaccamento a Benedetto XVI resta intatto e la mia obbedienza filiale a Papa Francesco assoluta».
Poi, sempre su Twitter, il cardinale ha precisato: «Il libro sarà firmato soltanto da me con il contributo di Benedetto XVI, ma i contenuti del libro non cambiano. Il Papa emerito sapeva, abbiamo scambiato numerose bozze per stabilire le correzioni».
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