Per le prossime comunali di Milano Forza Italia pensa a un clamoroso ritorno di Letizia Moratti. A poco più di due anni dalle elezioni, gli azzurri potrebbero proporre alla coalizione il nome dell'ultima sindaca di centrodestra della città, a Palazzo Marino dal 2006 al 2011. E lo farebbero forti del suo rientro «da vincente» tra le fila di Forza Italia, con cui è stata eletta a suon di voti al Parlamento europeo con una performance brillante a Milano, ma anche dei risultati ottenuti durante il suo mandato, i cui frutti sono stati poi raccolti da Giuliano Pisapia e da Beppe Sala, dalla conquista di Expo alle metropolitane, da Porta Garibaldi a City Life.
Il coordinatore regionale azzurro Alessandro Sorte va ripetendo da settimane che il centrodestra non deve confinarsi in una situazione di «autoerotismo politico» ma «allargare» il più possibile. Il ragionamento è anche numerico: negli ultimi anni a Milano il centrodestra è sempre stato minoranza, ma alle scorse regionali, sommando i voti di Attilio Fontana a quelli di Moratti, candidata civica con l'appoggio di Azione e Italia Viva, si superava tranquillamente il 50 percento anche in città. Qualcuno potrebbe far notare che potrebbero venire a mancare i voti dell'ormai ex Terzo Polo. E qui arriva la seconda suggestione, che per il momento resta ancora un'opzione tutta da vagliare: un ticket rosa con la vicepresidente di Azione Giulia Pastorella. Deputata e consigliera comunale molto stimata in città, «enfant prodige» del suo partito, si è distinta prima per il suo lavoro nel privato e poi per il suo impegno politico e con Azione ha già sostenuto Moratti nella corsa per la Lombardia. D'altronde Milano è sempre stato un laboratorio dove sperimentare, anche con manovre sulla carta spericolate, come questo possibile avvicinamento tra Forza Italia e Azione. Un esempio, come ha fatto notare Sorte ai suoi fedelissimi nei giorni scorsi, arriva anche dal passato, quando i democristiani Piero Bassetti e Bruno Tabacci contribuirono alla vittoria della sinistra sdoganando Pisapia e la sua coalizione «arancione» e radicale attraendo il mondo riformista e cattolico. La stessa cosa che potrebbe fare Moratti. E se la parola d'ordine è «allargare», così facendo il centrodestra che in città rimane comunque minoranza - potrebbe da un lato indebolire il centrosinistra e dall'altro puntare a prendere più voti «moderati» possibili e tornare maggioranza. Il pressing degli azzurri sull'ex sindaca è partito, anche se un nome sul tavolo c'è già, ossia quello del ciellino Maurizio Lupi, frontman dei «Noi Moderati», da sempre un papabile sindaco per il centrodestra e rilanciato domenica dal presidente del Senato Ignazio La Russa, la voce più autorevole di Fratelli d'Italia per quanto riguarda le questioni milanesi, per avvicinare il fronte centrista. Quello di Lupi è comunque «un ottimo nome e un'ottima base di partenza per cominciare a discutere» secondo gli azzurri, che sono convinti però di poter riconquistare la città con Moratti.
Specie in un periodo in cui vanno di moda i grandi ritorni che sembrano anche funzionare, da Donald Trump a Claudio Scajola, determinante per la vittoria in Liguria di Marco Bucci, che è tornato a governare Imperia dopo essere stato già sindaco negli anni '80 e '90. Con Moratti, inoltre, vista anche la sua forza, il centrodestra potrebbe allestire una campagna elettorale con la C maiuscola per tornare a vincere e riprendersi finalmente Milano dopo tanti bocconi amari.
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