L'imam di Pisa elogia la "resistenza" e assolve i massacri

L'eurodeputata Ceccardi: "Sono parole vergognose". Contro la campagna d'odio la Lega si appella all'Ue

L'imam di Pisa elogia la "resistenza" e assolve i massacri
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«Quella palestinese è la resistenza contro un'occupazione che va avanti da molti anni nell'indifferenza generale dell'Occidente». Un'uscita, quella di Mohammad Khalil, considerata da molti delirante. Si tratta dell'imam della comunità islamica residente a Pisa. Una comunità che da anni ingaggia un faticoso braccio di ferro con l'amministrazione comunale per vedersi riconoscere il diritto a edificare una moschea con annesso centro culturale islamico. Brandendo in questo caso non il Corano ma la nostra Costituzione, che all'articolo 8 stabilisce che «tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge». Norma che poi specifica che le «confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano».

L'imam nei giorni scorsi è stato intervistato dalla Nazione sull'acutizzarsi della crisi israelo-palestinese. E la sua accusa nei confronti di Tel Aviv diventa in pratica una diretta giustificazione della violenza. «La Striscia di Gaza - ricorda l'imam - è una prigione a cielo aperto, dentro la quale i palestinesi sono confinati e costretti a subire qualunque sopruso da parte di Israele». Khalil sa bene che il suo giudizio non passerà inosservato e si affretta ad aggiungere «parlo da palestinese non da imam».

Il ragionamento che propone l'imam di Pisa schiva il campo minato delle responsabilità di Hamas e insiste sul diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione. Anche se per ottenerlo si può sfruttare «un'aggressione» che viene derubricata a «resistenza». E per aiutare a capire la condizione mediorientale Khalil si lancia in un parallelismo che lascia davvero senza parole. Ciò che accade laggiù, prova a spiegare, «non è diverso da quello che è accaduto in Ucraina con l'invasione da parte della Russia di Putin».

Sono, però, le parole finali di questo intervento sul quotidiano toscano a far temere per una campagna d'odio dalle conseguenze ancora incalcolabili. Secondo l'imam di Pisa le scene di guerra che tutti stiamo guardando con orrore sul piccolo schermo e leggendo sui giornali «sono purtroppo frequenti per il nostro popolo, che conta vittime quasi quotidiane per mano israeliana ma nessuno sembra volersene accorgere da molti anni».

L'equazione tra «atti di resistenza» e il brutale massacro di donne, bambini e anziani da parte dei terroristi di Hamas avanzata da Mohammad Khalil non sono piaciuti dall'eurodeputata della Lega Susanna Ceccardi. «Parole vergognose» taglia corto la Ceccardi, augurandosi che il Governo «prenda subito provvedimenti adeguati nei suoi confronti e verso tutti coloro che giustificano il terrorismo».

Alla luce di quanto sta accadendo in Medioriente la Lega esorta l'Unione europea a mantenere alta la guardia sollecitando gli Stati membri a «fermare ogni progetto di costruzione di nuove moschee su tutto il territorio comunitario, fino

a quando permarranno le fortissime tensioni internazionali cui stiamo assistendo, con verifiche a fondo fino a quando non ci sia l'assoluta certezza che non vengano utilizzate per diffondere messaggi di odio e violenza».

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