Si allarga l'inchiesta della Procura di Napoli sulla gestione dell'emergenza covid da parte del governatore Vincenzo De Luca. Un nuovo filone d'indagine punta a far luce sull'appalto affidato da Soresa, la centrale acquisti della Regione Campania nel campo della sanità, per la realizzazione dei tamponi durante la fase critica dell'emergenza. Nel mirino dei magistrati finisce l'Istituto Zooprofilattico di Portici, in provincia di Napoli, struttura nella quale si sono processati i tamponi durante il coronavirus. Turbativa d'asta è l'accusa mossa dai pubblici ministeri Simone De Roxas e Maria Di Mauro, sotto il coordinamento dell'aggiunto Lucantonio, in una inchiesta che fa leva su alcune presunte criticità. Antonio Limone, direttore generale dell'Istituto Zooprofilattico di Napoli, risulta indagato per turbativa d'asta. Ieri il direttore Limone è stato raggiunto da un decreto di perquisizione disposta dai pubblici ministeri. Limone, che era in vacanza, è rientrato in fretta nella sua abitazione di Ospedaletto di Avellino sottoposta a una perquisizione così come i suoi uffici. I magistrati hanno disposto il sequestro di personal computer, agenda e telefono cellulari oltre a documentazione. Il blitz è scattato nelle stesse ore anche negli uffici dell'Istituto Zooprofilattico.
I carabinieri hanno eseguito perquisizioni negli uffici della Ames di Casalnuovo, un centro polidiagnostico strumentale che si trova in provincia di Napoli: si tratta di una struttura privata alla quale l'Istituto zooprofilattico di Portici ha fatto riferimento per le analisi dei tamponi. Anche il vertice della struttura privata risulta indagato. La Procura di Napoli sta cercando di fare luce sui rapporti tra l'istituto di Portici e il centro analisi nell'ambito del filone che fa riferimento alle forniture dell'inchiesta sulla gestione degli appalti per l'emergenza coronavirus in Campania. Sotto i riflettori dei magistrati la triangolazione tra Soresa, l'istituto zooprofilattico, e il centro privato di Casalnuovo Ames. In particolare, la Regione Campania guidata da Vincenzo De Luca affidò, tramite Soresa, all'Istituto Zooprofilattico l'analisi dei tamponi nelle fasi calde dell'emergenza. L'Istituto si rivolse a un centro privato (Ames). La gara si concluse in 24 ore. I magistrati vogliono chiarire se vi siano state anomalie nei procedure di gare costate svariati milioni di euro alle casse della Regione Campania. È il secondo filone d'indagine aperto dalla Procura. Nella prima inchiesta risultano indagati per turbativa d'asta Luca Cascone, consigliere regionale deluchiano, Roberta Santaniello, componente del gabinetto del presidente e responsabile dell'Unità di Crisi della Regione Campania, Ciro Verdoliva, manager Napoli 1 e Corrado Cuccurullo, presidente di Soresa. Un'indagine che punta a far luce sugli appalti per la costruzione degli ospedali covid in Campania: centri praticamente fantasmi.
Dai documenti in mano ai magistrati emerge il ruolo di Cascone, consigliere regionale vicino al governatore De Luca, che pur non avendo alcun ruolo specifico intratteneva rapporti e scambio di mail con le società che poi si sono aggiudicati gli appalti. Al netto dell'esito giudiziario, la doppia inchiesta smonta la narrazione deluchiana, tutta rose e fiori, sulla gestione dell'emergenza Covid in Campania.
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