Non ridere. Non fare rumore quando cammini. Togliere le donne dagli occhi e dalle orecchie. Possibile che sia così facile tornare al medioevo? I talebani si sono ripresi tutto in una manciata di giorni e Kabul in un Ferragosto. C'erano voluti vent'anni alle donne per tornare al mondo, una rinascita fatta un passo alla volta, coraggiosa e guadagnata. Oggi invece le lancette del tempo tornano al medioevo. Sulla pelle delle donne. Facile dire «Ribellatevi». Ci vuole tempo e dedizione per arrivare a quel 60 per cento di studentesse iscritte all'università, ci vuole sacrificio per occupare la scrivania di un ufficio, prendere uno stipendio come un uomo qualunque; mettere la faccia davanti a una telecamera e fare politica quando ti avevano tolto il diritto a votare. Si fa presto a dire «Ma vent'anni non gli sono bastati?» quando all'Occidente non sono stati sufficienti secoli per arrivare alla parità di genere. «Verremo cancellati dalla storia» dice disperata in un video una ragazzina. «Non riesco a smettere di piangere», e ha ragione perchè la storia per lei è a gambe all'aria. «A nessuno importa di noi», lei e le ventenni afghane ingannate dal destino. Nascere nel tempo degli americani e credersi al sicuro quando i talebani erano solo il racconto delle madri. E invece eccoli qui, tornati come un cancro. Sulla pelle delle donne asserragliate, pronte a svanire di nuovo. Tutte si ricordano fin dove possono arrivare i talebani, e non è il velo islamico a far paura. Quello è solo il simbolo. Dietro c'è tutto il marcio della loro ossessione a cancellarle dalla vita. Da un paio di giorni la paura è tornata con la memoria più forte di allora. Ci sono autisti di autobus che non fanno più salire le donne senza un tutore maschio e imbianchini che cancellano pubblicità ai muri di donne a volto scoperto. Dire medioevo non rende e oggi come allora sono tornate il bottino di guerra di soldati. Vanno bene anche le bambine di dodici anni, chi dice di otto. Non c'è limite all'orrore. In rete c'è un video di un padre disperato; la sua bambina gli è appena stata portata via dai talebani, aveva quattordici anni e nessuno sa più che fine abbia fatto.
A fare il video è un'altra ragazzina, ha paura di fare la stessa fine della sua amica. Adolescenti che si affacciano sull'Occidente, gettano un appello. Potrebbero essere le nostre figlie anche loro con il telefonino sempre in mano, ma a separarle ci sono secoli di civiltà.
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