Dal nostro inviato a Firenze
Non c'è ma la sua presenza si sente. L'intelligenza artificiale è una sorta di ospite virtuale al G7 del turismo. E in conferenza stampa, fra le cromie ottocentesche e il lucernario della sala delle Poste Vecchie, pensate per la breve stagione di grandeur quando Firenze era la capitale d'Italia, il ministro Daniela Santanchè si proietta verso un futuro carico di suggestioni: «La nuova tecnologia può far crescere la spesa turistica del 10 per cento e diminuire i costi per le imprese del settore del 20 per cento».
Non basta, perché la grande notizia arriva da un altro numeretto che Santanchè offre alla riflessione: «Con l'IA si potrebbe avere un alleggerimento dei flussi del 20 per cento».
Insomma, forse sarà l'IA a mettere ko l'overtourism che invade come i barbari le nostre città d'arte. «Dobbiamo destagionalizzare», aveva detto Santanchè al Giornale nell'intervista pubblicata lunedì scorso. Ora aggiunge un altro mattoncino al puzzle: «Dobbiamo gestire i flussi, non subirli». Un programma ambizioso, da completare un passo alla volta, anche se certi picchi fiorentini o veneziani mettono in crisi intere comunità che si sentono sotto assedio.
È la prima volta, nella splendida cornice medicea, con gli Uffizi a portata di mano, che il turismo viene messo al centro delle economie avanzate del G7. E il turismo è messaggero di pace in un mondo in guerra: «I viaggi portano relazioni, rapporti, conoscenza. Per questo spiace quel che è accaduto - prosegue Santanché - agli israeliani rifiutati da un hotel del Cadore. È stato un errore, ma noi non possiamo farci niente».
Una nota stonata per un Paese che invece vuole crescere, ampliare l'offerta e declinarla al plurale: dal turismo congressuale e fieristico a quello tradizionale, diviso fra il mare e le montagne che, sottolinea la ministra, «non sono solo le Alpi, ma anche gli Appennini». Ma ci sono anche altre cartoline e il G7 è l'occasione per studiare esperienze inedite: «I giapponesi ci hanno spiegato come funziona il turismo della terza età che da loro è molto sviluppato e promette bene anche nel nostro Paese. Dunque, le autorità giapponesi danno sovvenzioni a quelle strutture che si dotano di servizi adeguati al target, compresi i presidi medici. Ecco, questo segmento è molto interessante e in Italia si sposa con il turismo termale che a sua volta genera benessere».
Intrecci virtuosi, anche se non mancano i problemi, come l'esplosione selvaggia degli affitti brevi che stravolgono i centri storici e riguardano ormai 600 mila abitazioni. E poi ci sono le suggestioni del turismo religioso: «Stiamo investendo - conclude la ministra - sulla Via Francigena, ma dobbiamo lavorare molto e imparare da chi è più avanti e ha realizzato sui sentieri della fede ostelli, rifugi, luoghi per riposare e rifocillarsi». E qui il riferimento è agli spagnoli che hanno trasformato il Cammino di Santiago in un brand imperdibile.
Un percorso ancora più intrigante alle porte del Giubileo che porterà nella capitale milioni di pellegrini. «I grandi eventi - è la conclusione - come il Giubileo o le Olimpiadi di Milano - Cortina 2026 sono acceleratori. Momenti decisivi per fare un salto in avanti, grazie all'afflusso di risorse straordinarie, e opportunità di crescita, compresa l'occupazione femminile sempre più importante, che non possiamo lasciarci sfuggire».
E la memoria corre all'Expo di Milano del 2015, battezzata fra polemiche e profezie di
sventura, tangenti e incombenti disastri ambientali. Invece, come sappiamo, è andata in un altro modo e Milano ha svoltato. Ora, con la vetrina globale del G7, è tutto il Paese, il Sud in particolare, ad avere una chance in più.
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