Non sopportava più il suo pianto e non ha avuto pietà. Nemmeno quando probabilmente la bimba di 11 mesi, che stava morendo avvelenata e che le era stata affidata in piena fiducia dai genitori, ha teso le manine verso di lei, quasi ad afferrare quel volto che conosceva bene, guidata dall'istinto di chiedere aiuto.
Orrore a Lione, in Francia, dove una educatrice di un asilo ha costretto una piccola a ingerire una sostanza tossica, con ogni probabilità della soda caustica. Aghiacciante il motivo: la donna, Myriam J. di 27 anni ha ucciso la bimba perché era stufa di sentirla piangere. O almeno questo avrebbe detto alle forze dell'ordine, che l'hanno arrestata per omicidio volontario. Inizialmente si era pensato a un incidente, ma poi tassello dopo tassello, il quadro dell'omicidio è stato ricostruito. La bimba era figlia di un trentacinquenne bergamasco, Fabio Bertuletti, originario di Torre Boldone. L'uomo, dopo la laurea in Ingegneria a Bergamo aveva lavorato per diverse ditte italiane per poi trasferirsi, sei anni fa, nella città transalpina con la moglie Sophie, perché aveva trovato lavoro come project manager.
Tutto si è consumato in pochi minuti mercoledì mattina. Secondo la stampa francese (in particolare il quotidiano Le Progrès) la tranquillità dell'asilo People & Baby è stata rotta quando la piccolina è stata trovata in stato di incoscienza. Immediato è scattato l'allarme e sul posto sono giunti i soccorsi. Ma la situazione è apparsa subito grave ai sanitari. La paziente è stata portata d'urgenza in ospedale, dove i medici hanno cercato invano di rianimarla.
Dopo i primi minuti di sconcerto gli investigatori hanno capito che l'idea di un incidente, sostenuta dall'educatrice, era fondata sul nulla e che si era trattato di tutto tranne che di casualità. La Procura di Lione ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, ma quarantotto ore dopo la dinamica dell'accaduto ipotizzata è stata rovesciata, perché era evidente che la bimba non aveva bevuto accidentalmente l'acido.
E, nel giro di un paio di giorni, gli investigatori sono arrivati alla verità.
L'insegnante Myriam J. venerdì è stata interrogata in Procura ed è crollata. Ha confermato di aver ucciso la piccola, facendole bere un prodotto a base di soda caustica, il Destop, usato per sturare i lavandini, dopo averglielo anche lanciato addosso. Le ha aperto la bocca e l'ha versato giù per la gola della vittima. Portata via in manette, è stata rinchiusa nel centro di detenzione di Corbas.
Sconvolti i colleghi dell'educatrice e i dirigenti dell'asilo. «È stato un gesto di rabbia - ha sottolineato l'avvocato difensore, Philippe Duplan - non voleva ucciderla. La bambina piangeva, voleva calmarla, non riusciva a calmarsi. Ha fatto un gesto sfortunato e goffo con conseguenze molto gravi». L'avvocato parla di una donna fragile e ha anche anticipato la richiesta di una perizia psichiatrica. «La sua è una situazione personale particolare e probabilmente non doveva essere lasciata sola con la bambina», ha detto. Dovrà spiegarlo ai genitori e alla nonna della bambina, che dopo aver appreso della tragedia è volata in Francia.
Secondo la stampa locale, l'asilo nido sarebbe già finito nell'occhio del ciclone.
In particolare, nel 2012 due bambini sarebbero stati dimenticati all'interno della struttura e in questi anni dipendenti della stessa e genitori avrebbero denunciato condizioni di lavoro difficili per il personale e problemi di igiene e di sicurezza.
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