L'ira di Beppe su Raggi: nessun sms di sostegno In campo Casaleggio jr

Il comico è infuriato anche per la nomina di De Dominicis. Riunione d'urgenza con i big

L'ira di Beppe su Raggi: nessun sms di sostegno In campo Casaleggio jr

Raggi e raggiri. Al Corriere della Sera il sindaco di Roma spergiurava di avere il sostegno del boss: «Grillo mi ha inviato un sms di sostegno ma mi permetta di mantenere il riserbo sul contenuto». Pare invece che la circostanza sia l'ennesima patacca. Una balla, come era una balla il non sapere che l'assessora all'Ambiente Paola Muraro fosse indagata dalla Procura. La verità è che il comico genovese è particolarmente irritato: sia per la sfilza di menzogne della coppia Raggi-Muraro che hanno appannato l'immagine del Movimento; sia per la nomina del neo assessore al Bilancio, Raffaele De Dominicis, magistrato in pensione della Corte dei Conti. Il quale, candido, ha dichiarato di aver accettato l'incarico in Campidoglio «perché un amico, l'avvocato Sammarco, mi ha chiesto la disponibilità e io ho deciso di mettermi a disposizione». Nulla di male in sé ma per Grillo quel nome è vero e proprio fumo negli occhi. Piercamillo Sammarco è titolare di uno studio di Diritto amministrativo ed è il fratello del penalista Alessandro che ha difeso, tra gli altri, anche Previti. Un Belzebù, per Grillo.

Che Grillo, poi, non stia facendo quadrato attorno al sindaco lo dimostra anche il suo silenzio sul blog. Certo, continua a chiedere spiegazioni al direttorio con cui è in costante contatto. Ma di parole, nisba. Da Grillo parlante a Grillo silente. Sul blog non c'è una riga sull'affaire capitolino ma soltanto un video spot della Raggi in cui si giura che «stiamo lavorando per Roma e portando quel cambiamento che serve per far ripartire la città». Il pasticcio delle dimissioni a raffica, le omertà sulle indagini della Procura, le menzogne smascherate nel giro di poche ore, vengono derubricate a «piccola resistenza». Ovviamente tutte parole del sindaco e non del fondatore del Movimento. Il quale latita, non fiata, presumibilmente per l'imbarazzo e per non sapere come venire fuori dalla trincea. Pare che abbia soltanto sospirato: «Ce la possiamo fare se ripartiamo con il piede giusto», ma della frase non c'è l'ufficialità. E soprattutto non viene messa nero su bianco né sui social né sul suo blog. Così lascia che sul suo muro virtuale si parli di tutto tranne che di Campidoglio: dell'euro problema per l'Europa, di mancata riduzione delle tasse, della Turchia e persino dei Lakota Hunkpapa, discendenti della tribù dei Sioux minacciati dalla costruzione di un oleodotto nel North Dakota.

Anche Davide Casaleggio pare sia fuori dalla grazia di Dio e si vocifera di un summit imminente tra tutti i big del Movimento: con questa vicenda si rischia il big bang dei Cinque Stelle con in più lo sberleffo dell'«eretico» Pizzarotti che sogghigna da Parma. E mentre Grillo tace, dal blog gli tirano la giacchetta. Si va dal «Beppe, te l'avevo detto di fare un viaggio a Roma prima che fosse tardi. Ora è TARDI»; al «Si dia un chiarimento definitivo su quanto accaduto e si chiedano eventualmente anche le dimissioni della Muraro. Lo si faccia al più presto altrimenti siamo a zero». Un altro è più drastico ancora: «Senza Casaleggio e con Grillo che si è fatto da parte, in neanche cinque mesi son riusciti a mandare a puttane il movimento. Complimenti». E ancora: «Dove sei Beppe? Togli il giocattolo dalle mani di questi bimbi prima che sia troppo tardi».

Ma per qualcuno è già troppo tardi: «Che figuraccia misera che ha fatto la Raggi! Se penso alle discussioni sull'onestà e sull'intransigenza del Movimento 5 Stelle che ho sostenuto con amici e conoscenti, che rubacchiavano divertiti e mi dicevano tranquillizzati, appena vanno al potere diventano come tutti gli altri. E io li, a incazzarmi e a convincerli che le cose stavano cambiando... Avevano ragione loro purtroppo. Ora mi vergogno talmente tanto di avervi creduto... Basta, da oggi non voto più nessuno».

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