L'Irak è una polveriera: via il leader degli sciiti. Poi l'assalto al governo

Al-Sadr: "Lascio la politica". Il blitz delle milizie al palazzo della Repubblica. Coprifuoco nel Paese

L'Irak è una polveriera: via il leader degli sciiti. Poi l'assalto al governo

L'imam ribelle Moqtada Al-Sadr annuncia il suo ritiro dalla vita politica mentre i suoi seguaci danno l'assalto al palazzo presidenziale e l'esercito impone il coprifuoco nella capitale irachena a partire dalle 15.30 locali (le 14.30 in Italia) per un periodo indefinito. L'Iraq è di nuovo nel caos. La tensione era salita nelle settimane e nei giorni scorsi, quando i seguaci di Al-Sadr avevano prima occupato la sede del Parlamento e, successivamente, si erano accampati, per alcune ore, di fronte alla sede del Consiglio superiore della magistratura. L'Iraq si è trovato in una impasse politica e istituzionale dovuta alla mancanza di un accordo tra le forze politiche per la creazione del nuovo governo. Al-Sadr ieri ha dichiarato: «Avevo deciso di non interferire negli affari politici, ma ora annuncio il mio ritiro definitivo e la chiusura di tutte le istituzioni sadriste». Al-Sadr ha reso noto quanto deciso su Twitter, dopo che sabato scorso aveva proposto a tutti i leader politico-confessionali di ritirarsi dai rispettivi incarichi per far posto alle «riforme», dando anche un ultimatum di 72 ore al Consiglio superiore della magistratura per lo scioglimento del Parlamento, nonostante la sua alleanza politica abbia vinto il maggior numero di seggi alle elezioni generali dello scorso ottobre.

Ieri i suoi sostenitori hanno fatto irruzione nel palazzo presidenziale di Baghdad. I manifestanti hanno usato le corde per abbattere le barriere di cemento che conducono ai cancelli del palazzo, poi hanno riempito le sontuose sale d'attesa del palazzo e cantato slogan a sostegno del religioso. Il coprifuoco è stato introdotto, «per prevenire scontri o spargimenti di sangue tra gli iracheni». Dodici manifestanti sono rimasti uccisi nella Zona Verde di Baghdad. E intanto l'Iran ha deciso di sospendere fino a nuovo ordine i voli aerei di linea diretti a Baghdad. L'escalation di tensione è «preoccupante» e servono calma e dialogo: lo ha fatto sapere la Casa Bianca. «Esortiamo coloro che sono coinvolti a restare calmi, ad astenersi dalla violenza e a perseguire vie pacifiche» per risolvere la situazione, ha aggiunto, smentendo che sia in corso l'evacuazione dell'ambasciata Usa che si trova nella Zona Verde.

Al-Sadr, 48 anni, è stata una figura dominante nella vita pubblica e politica irachena negli ultimi due decenni. Con il suo turbante nero, gli occhi scuri e la corporatura robusta, aveva sostenuto i comuni iracheni colpiti da una disoccupazione alle stelle, continue interruzioni di corrente e una corruzione dilagante. Il suo esercito del Mehdi è emerso come una delle milizie più potenti che hanno combattuto le forze governative statunitensi e alleate irachene all'indomani dell'invasione guidata dagli Stati Uniti che ha rovesciato l'ex raiss Saddam Hussein. In seguito Al-Sadr l'ha ribattezzato Brigate della Pace e rimane una delle più grandi milizie che ora fanno parte delle forze armate irachene.

Sebbene l'esercito del Mehdi avesse legami con l'Iran, Al-Sadr aveva recentemente preso le distanze dal vicino sciita dell'Iraq e si era

riposizionato come un nazionalista che voleva porre fine all'influenza statunitense e iraniana sugli affari interni dell'Iraq. Queste dimissioni arrivano in un momento in cui la crisi politica in Iraq ha raggiunto uno stadio elevato.

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