L'irritazione di Biden contro Bibi, l'alleato che lo ha ignorato

Imbarazzo alla Casa Bianca, presa alla sprovvista. I Repubblicani: "Basta con il cessate il fuoco"

L'irritazione di Biden contro Bibi, l'alleato che lo ha ignorato
00:00 00:00

L'attacco israeliano che ha ucciso il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha creato un nuovo dilemma nell'amministrazione di Joe Biden, perché se da un lato elimina un nemico anche degli Usa, dall'altro è arrivato mentre gli Stati Uniti chiedevano moderazione all'alleato per evitare lo spettro di una guerra regionale. Oltre a sollevare ulteriori interrogativi sulle comunicazioni tra Washington e Tel Aviv, visto che lo Stato ebraico non ha avvertito in anticipo le controparti americane del blitz di venerdì a Beirut. Come ha confermato una portavoce del Pentagono, gli Usa «non hanno avuto alcun preavviso», e il segretario alla difesa Lloyd Austin ha parlato con il suo omologo israeliano Yoav Gallant mentre l'operazione era già in corso. Il tutto dopo che nelle scorse settimane gli Stati Uniti erano stati colti di sorpresa dall'operazione in cui hanno fatto esplodere cercapersone e radio portatili utilizzate dai membri di Hezbollah. E alla Casa Bianca, peraltro, erano già irritati dal fatto che Benjamin Netanyahu avesse respinto la proposta di cessate il fuoco di 21 giorni avanzata con la Francia. Il premier israeliano ha affondato in meno di ventiquattr'ore l'iniziativa lanciata a margine dell'Assemblea Generale Onu, e la mossa ha causato notevole imbarazzo all'amministrazione Biden dopo che il giorno prima alti funzionari avevano parlato di una possibile svolta, lasciando intendere che il piano sarebbe stato accettato dalle parti. Tanto da indurre la Casa Bianca a difendersi rivelando che l'appello per una tregua era stato coordinato con Israele. Ora, secondo quanto riferito da alti dirigenti dell'amministrazione al Washington Post, gli Usa stanno ancora valutando la situazione in Libano e i loro prossimi passi, avvertendo che è difficile prevedere cosa potrebbe avvenire dopo la morte di Nasrallah. Una delle fonti ha spiegato che gli Stati Uniti si stanno preparando per una serie di possibilità, tra cui una rappresaglia diretta da parte di Hezbollah o attacchi da parte di altri delegati iraniani, come gli Houthi nello Yemen, e ancora attacchi iraniani alle truppe americane nella regione, o un attacco missilistico di Teheran diretto contro Israele. «Una guerra totale con Hezbollah o l'Iran non è il modo per riportare le persone nelle loro case nel nord di Israele in sicurezza», ha ammonito il portavoce della sicurezza nazionale John Kirby. Il presidente, ha aggiunto, «crede che ci sia spazio e tempo per la diplomazia», ma il «sostegno degli Stati Uniti alla sicurezza di Israele è incrollabile e non cambierà».

Sul fronte interno, invece, l'amministrazione è finita nel mirino dei repubblicani: lo speaker della Camera e altri big del partito hanno invitato Biden e Harris «a porre fine alle controproducenti richieste di cessate

il fuoco e alla continua campagna di pressione diplomatica contro Israele». Donald Trump non si è ancora espresso, ma il genero Jared Kushner ha elogiato l'assassinio di Nasrallah, invitando lo Stato ebraico a finire il lavoro.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica