L'Italia della vergogna: i 10 capolavori italiani abbandonati alla rovina

Mura crollate, castelli discarica, necropoli degradate. E poi ci sorprendiamo di Firenze

Il castello di Mirandola
Il castello di Mirandola

L' Italia si vanta di essere il paese della bellezza, ma se ti allontani dai luoghi cartolina, tipo Portofino, Capri e Assisi, ti rendi conto che ci sono monumenti, siti archeologici, musei che fanno letteralmente vomitare da tanto sono tenuti male. Ce ne sono centinaia.

Qui ne scegliamo 10 maledettamente esemplari: 10 luoghi che rendono vergognosa l'Italia (guarda la gallery). Vi sembrerà di stare in Kosovo dopo la guerra jugoslava se percorrete in macchina, a Roma, i 12 chilometri delle Mura Aureliane, una delle cinte difensive più lunghe al mondo, del III secolo. Tra crolli, rovi, sacchi d'immondizia, vi chiederete perché non sono ancora crollati tutti.

Ad Alessandria c'è la più imponente struttura fortilizia della nazione. É vasta 74 ettari, pari a 103 volte lo stadio di San Siro. É fatta di lunghi sotterranei, camminamenti, bastioni, fossati. Si chiama appunto la Cittadella. É del 1713. É tenuta pressoché come una discarica.

Anzio è la città di Nerone. Si trova sul lungomare di Roma. Lì puoi fare il bagno tra gli importanti resti archeologici della villa imperiale (I° secolo d.C.), da cui provengono statue che stanno ora al Louvre e nei Musei Vaticani; ma le rovine che sono sulla spiaggia, invece di essere un orgoglio, sono tappezzate di rifiuti e sacchetti della spazzatura.

L'Aquila, dopo il terremoto del 2009, per l'arte è il più grande doloroso scandalo. A quasi 10 anni dal sisma, il centro storico, che è uno dei più importanti d'Italia, è congelato. Nonostante alcuni lavori ben riusciti, come il ripristino del gioiello che è la basilica di Santa Maria di Collemaggio, puoi girare il centro cittadino e non trovare una sola persona, tra i palazzi e le chiese ancora puntellati, con mucchi di briciolame ai piedi degli edifici. Caso analogo sono i paesi colpiti dal terremoto in Emilia, nel 2012. Guardate le chiese e i castelli di Mirandola, Concordia, San Felice sul Panaro, Cavezzo, Finale Emilia, ma soprattutto le architetture rurali che tanto caratterizzano il paesaggio emiliano. Tutti puntellati o abbandonati. I restauri sono ancora pochissimi. A Concordia, vicino Modena, si respira un'aria da far west, da luogo di frontiera abbandonato. Le necropoli etrusche del centro Italia non sono state colpite dal terremoto ma, ad eccezione dei sepolcreti di Sutri, ben tenuti, tutto attorno è una tragedia. Le necropoli di Norchia le visitano solo i cinghiali. Quelle di Cerveteri sono spesso prese dai tombaroli. Sebbene i furti siano diminuiti, la necropoli della Banditaccia (20mila tombe su 100 ettari) è ancora terreno di scambi tra razziatori e contrabbandieri. Il Carcere di Ventotene, nell'isola di Santo Stefano, sta morendo. Ci furono incarcerati gli oppositori al fascismo (Spinelli e Rossi vi scrissero il noto Manifesto di Ventotene). Ha una forma bellissima e angosciante, a ferro di cavallo. É la memoria storica di una nazione. Possibile trattarlo così come un rifiuto?

Andate all'anfiteatro romano di Libarna, tra Genova e Tortona, perché capirete uno dei mali d'Italia: possedere un impareggiabile patrimonio e non sapere cosa farci. Questo anfiteatro (I° secolo d.C.) se ne sta lì, nella sua totale passività, come quello di Luni, a La Spezia.Villa Borghese è un parco monumentale vastissimo (80 ettari) di Roma, con all'interno la Galleria Borghese che possiede opere capitali di Bernini e Caravaggio. Da tempo, però, se non vuoi fare la raccolta differenziata in casa, la spazzatura la puoi buttare lì, nel parco. Puoi vandalizzare marmi e statue. Nessuno vi pone rimedio.

Infine andate in Calabria: se volete vedere l'importantissimo parco archeologico di Sibari, prendete un elicottero. Alla prima acquazzata, infatti, le rovine sono tutte allagate.

Ecco l'Italia delle vergogne, la classifica dei disastri, per cui scappare dal paese o lottare per un suo radicale cambiamento.

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