L'italiana Szego "zarina" anti corruzione

La premier esulta: "Testimonia il valore delle competenze del Paese"

L'italiana Szego "zarina" anti corruzione
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Dopo la vicepresidenza esecutiva della Commissione Ue per Raffaele Fitto, l'Italia ottiene un altro importante successo in Europa con l'indicazione da parte dell'Europarlamento di Bruna Szego (foto) per guidare la nuova Autorità europea Antiriciclaggio. Al netto di una certa propaganda anti italiana in auge anche nel nostro paese, non solo l'Italia riesce a far sentire la propria voce nelle istituzioni europee ma ottiene prestigiosi riconoscimenti e incarichi. Il via libera all'indicazione di Bruna Szego era tutt'altro che scontato sia perché è passato da due commissioni del Parlamento europeo che hanno fornito parere positivo sia perché ha superato la concorrenza dei candidati di Germania e Olanda, Marcus Pleyer e Jan Reinder de Carpentier.

I tre candidati sono intervenuti alle commissioni Economica e per le Libertà civili a Strasburgo per un giro di audizioni a porte chiuse che ha portato alla scelta con un'ampia maggioranza della Szego la cui audizione è stata giudicata la più convincente.

La Germania a febbraio si era aggiudicata la sede dell'Autorità europea Antiriciclaggio e negli ultimi mesi l'attività del governo italiano (in particolare del ministro Giancarlo Giorgetti) è stata forte affinché la direzione andasse a un candidato italiano. Eppure il risultato era in salita sia per la competizione con l'Olanda sia per il rischio di ripicche politiche come ha spiegato il capogruppo di Forza Italia al Parlamento europeo Fulvio Martusciello: «La nomina di Szego, italiana, rappresenta una sconfitta per l'arroganza dei tedeschi, compreso quelli popolari, che fino all'ultimo hanno cercato di imporre il proprio candidato. Un atteggiamento inaccettabile, considerando che la Germania ospita già la sede dell'autorità a Francoforte».

Ad aiutare è stato senza dubbio il profilo qualificato di Bruna Szego con un'esperienza di lungo corso nella Banca d'Italia dove ha lavorato negli uffici della Vigilanza dell'Amministrazione centrale svolgendo dal 1999 attività di ricerca e analisi economica del diritto presso l'ufficio Diritto dell'Economia con studi sulla governance delle imprese, sulla giustizia civile, sulla finanza per la crescita. Dopo aver seguito le iniziative europee sul diritto societario e sui mercati finanziari, nel 2014 è entrata a far parte della Direzione del Servizio Regolamentazione e Analisi Macroprudenziale dove coordina i lavori per dare attuazione alla nuova disciplina europea sulla gestione delle crisi bancarie.

Dal 14 giugno 2022 ha assunto un incarico specifico sul tema dell'antiriciclaggio diventando capo dell'unità responsabile della normativa e della supervisione sull'antiriciclaggio e il contrasto al finanziamento del terrorismo.

La Szego ama ripetere che «l'Amla ha bisogno della cooperazione degli Stati membri e so che a molti potrà non piacere» e il suo impegno sarà orientato a contrastare i danni reputazionali determinati dal riciclaggio su imprese, banche e sistemi Paese.

La premier Giorgia Meloni ha espresso la propria soddisfazione per il risultato ottenuto dall'Italia: «Desidero congratularmi con Bruna Szego, indicata dal Parlamento Ue per la guida dell'Autorità Europea Antiriciclaggio. Un ruolo di grande rilievo che testimonia il valore delle competenze italiane in ambito europeo. A lei vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro».

Sulla stessa linea anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha rivendicato la nomina come il «frutto di un lavoro di squadra del Sistema Italia» mentre il Commissario europeo uscente Paolo Gentiloni ha dichiarato: «Congratulazioni e auguri a Bruna Szego» così come i presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. Ora la palla passa alla Commissione Ue che dovrà ufficializzare il suo nome con una proposta da sottoporre al voto finale dell'Europarlamento e all'adozione dei Paesi membri.

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