Lite tra Berlinguer e Boccia sul nome di Arianna Meloni

La conduttrice: ha tirato in ballo la sorella del premier. L'imprenditrice: è stata lei a parlarne. La replica: falso

Lite tra Berlinguer e Boccia sul nome di Arianna Meloni
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Doveva essere l'intervista del giorno. È diventato un pasticcio senza fine: Maria Rosaria Boccia non ha voluto affrontare le domande dei giornalisti che la aspettavano al varco e ha tagliato la corda, lasciando Bianca Berlinguer in una situazione che lei stessa dice di non aver mai vissuto in tanti anni di carriera. Dunque, l'influencer campana ha schivato le domande non concordate di Alessandro Sallusti, Andrea Scanzi, Annalisa Chirico e Concita De Gregorio, ma nel camerino, prima di darsi alla fuga, e poi nella giornata di ieri, è andata avanti, fra allusioni e post, tirando in mezzo pure Arianna Meloni. Poteva mai mancare la sorella della premier in una storia così contorta, fatta di audio e mezze rivelazioni, marce avanti e smentite? Dunque, secondo Boccia, ci sarebbe forse lo «zampino» di Arianna nella mancata nomina della signora a consulente del ministro Gennaro Sangiuliano. Il tutto naturalmente filtra in modo obliquo, con triangolazioni scivolose. «Poche ore prima della messa in onda- racconta Berlinguer - Boccia ci ha mostrato la trascrizione, da lei realizzata, di un presunto colloquio fra Gennaro Sangiuliano e sua moglie cui l'ex ministro avrebbe affermato di non aver avuto una relazione intima con Boccia».

Dunque i due non avevano una relazione? O così si giustificava l'ancora ministro con la consorte? Ma questo è solo l'incipit, poi c'è l'intrigo politico: «Questo insieme alle ipotesi sul fatto che la sua mancata consulenza fosse dovuta alla preoccupazione per un eventuale conflitto di interessi, o alla pressione della moglie di Sangiuliano, o alla carenza del suo curriculum o all'intervento di Arianna Melonii». Eccola, la più grande delle sorelle, strattonata di peso per salire su questa giostra che tutto travolge e confonde. «Quando le ho cominciato a chiedere quali prove potesse portare a sostegno di affermazioni così impegnative, la Boccia ha dichiarato che non avevo studiato sufficientemente la sua storia, che non ero preparata sulla sua vicenda e che fra noi non ci fosse il feeling necessario». Boccia però capovolge la narrazione: «Lei Berlinguer - scrive sui social - mi ha chiesto di Arianna Meloni e della nomina, io le ho risposto che sapevo dell'esistenza di un colloquio fra Sangiuliano e Arianna Meloni ma non che fosse stata lei a bloccare la nomina».

Il girotondo potrebbe proseguire, pena un mal di testa generale nell'opinione pubblica, ormai sazia di questi rimpalli. Berlinguer ci tiene però a chiarire un punto decisivo, quasi un marchio di fabbrica del programma «È sempre CartaBianca»: «Sin dal giorno prima, quando abbiamo concordato la sua partecipazione, Boccia sollecitava che le venissero comunicate per scritto le mie domande, richiesta che non abbiamo mai accolto per nessun ospite». Insomma Boccia voleva addomesticare l'intervista; al no della conduttrice si è alzata e se n'è andata.

Le letture politiche e dietrologiche della mancata performance non trovano riscontro. Niente manine o interferenze. E per la cronaca il programma è stato seguito da 1.058.000 spettatori pari al 7,62 per cento di share. Comunque, un ottimo risultato.

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