![L'opposizione si scatena. Il caso all'Europarlamento](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/07/1738904428-aztwzzxym42zrfiivj7a-fotogramma.jpeg?_=1738904428)
Le opposizioni rispolverano lo «schema Delmastro»: rissa parlamentare e stop ai lavori fino a quando il presidente del Consiglio Giorgia Meloni non riferirà in Aula sul caso Almasri. Una tecnica giù utilizzata quando Giovanni Donzelli rivelò alla Camera dei deputati, durante il dibattito parlamentare su Alfredo Cospito, informazioni ricevute dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delamstro. Giuseppe Conte non fa mistero dell'obiettivo: «Faremo ostruzionismo a tutti i livelli finché la premier Meloni non arriverà in Aula, su questo non transigiamo», dice il capo dei Cinque stelle intervenendo a «L'aria che tira» su La 7. In aiuto della sinistra arriva la Corte Penale internazionale che valuta l'apertura di un fascicolo di indagine sull'operato del governo italiano per ostacolo all'amministrazione della giustizia. Il centrodestra insorge. I ministri Nordio e Tajani attaccano la Corte. Le opposizioni subito cavalcano l'azione contro l'Italia dell'Aja.
Pd, Cinque stelle e Avs festeggiano per l'apertura dell'indagine. Parte la batteria di fuoco con gli attacchi di Boccia, Conte, Magi, Orfini. In serata però arriva la doccia gelata: «Al momento presso la Corte non vi è aperto alcun caso contro esponenti italiani» riferisce il portavoce dell'Aja. Ecco allora che la sinistra ritorna all'Aventino parlamentare. Si studiano le prossime mosse per paralizzare il Parlamento. Anche se Schlein e Conte lavorano a una mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Il caso Almasri per la sinistra non è chiuso. In questo clima di barricate si inserisce l'attivismo del leader del M5s Giuseppe Conte. Attaccare Giorgia Meloni per mettere nel mirino Elly Schlein. È questa la nuova strategia dell'ex premier per rivitalizzare il Movimento e provare a rosicchiare consensi al Pd. Un fuoco di fila a tutto campo contro il governo. Che si snoda tra l'ostruzionismo parlamentare, il battage mediatico e i giri tra gli operai, come quello di ieri, tra i lavoratori di La Perla a Bologna e quelli di Dema in protesta al Mimit. Almasri, Santanché, immunità parlamentare. Conte e i suoi vogliono anticipare il Pd su tutti i fronti, lanciandosi a pesce su ogni polemica. Tanto che, dopo l'informativa di mercoledì alla Camera, i parlamentari del M5s brindavano: «Dopo che l'abbiamo anticipata negli scorsi giorni, Schlein oggi è stata costretta a rincorrerci facendo mostrare al Pd i cartelli in Aula contro la Meloni». E così Conte alza i toni. «Meloni senza onore, scappa dopo aver liberato uno stupratore», dice l'avvocato da Bologna. L'obiettivo è competere con Schlein. Basta guardare i fatti. Sul caso di Almasri, innanzitutto. Lunedì il M5s decide di anticipare il Pd spedendo Conte in Aula, primo leader a chiedere la presenza della Meloni in Parlamento. Nella stessa giornata i post grillini vanno oltre e inscenano una «maratona» oratoria durante la discussione generale sul Dl Cultura.
Anche all'Europarlamento, il gruppo The Left su richiesta dei suoi componenti Cinque Stelle, ha fatto approvare la richiesta «di un dibattito sulla protezione del diritto internazionale e delle prerogative della Corte Penale Internazionale». Un modo per portare il caso Almasri a Bruxelles. Conte si è infilato pure nel dibattito sull'immunità parlamentare. Una questione che, ragionano nel M5s, «ci ha permesso di tornare a parlare dei nostri temi». E lunedì la Camera discuterà la mozione di sfiducia a Santanché, presentata dal M5s, che vuole intestarsi l'opposizione a Meloni.
Intanto Fdi passa alla controffensiva: «Presenteremo una richiesta di informativa
urgente sugli sviluppi dell'inchiesta di Salerno sulla gestione del click day e il decreto flussi, che coinvolge il tesoriere Pd. Così vedremo chi sta coi trafficanti e chi difende gli ingressi legali», dice Galeazzo Bignami.
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