L'ora del super Pass. C'è l'ultima partita su esoneri, sanzioni e scudo anti-ricorsi

Oggi atteso il Cdm. Allo studio scaglioni e deroghe, al lavoro sui nodi legali del decreto

L'ora del super Pass. C'è l'ultima partita su esoneri, sanzioni e scudo anti-ricorsi

Il governo studia la fattibilità del decreto che dovrebbe introdurre l'obbligo del green pass rafforzato per tutti i lavoratori del comparto pubblico e privato. Un provvedimento che l'esecutivo valuta per dare la spallata alla variante Omicron. Il decreto, che introduce il pass verde per i lavoratori, diventa anche la spinta decisiva alla campagna vaccinale. Ultima tappa prima dell'obbligo vaccinale, su cui le posizioni all'interno della maggioranza sono distanti. Oggi (non c'è ancora convocazione ufficiale) il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi per dare il via libera alle nuove misure di contrasto al Covid.

Prima della riunione di governo il premier Mario Draghi potrebbe fare un ultimo check con governatori e capidelegazioni in cabina di regia. Ieri il presidente del Consiglio e il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta hanno avuto un lungo incontro a Palazzo Chigi per sviscerare tutti gli aspetti del provvedimento. La partita politica non è del tutto chiusa. Si registra la resistenza della Lega sull'introduzione per tutti i lavoratori dell'obbligo del pass vaccinale. Il Carroccio chiede un'entrata in vigore graduale. Dubbi anche dal fronte dei 5stelle. Mentre Forza Italia è netta: «Green pass per tutti». Resta aperto il capitolo dello smart working: Brunetta si oppone a ogni ipotesi di rientro al lavoro agile. Tutte le altre forze di maggioranza chiedono lo smart working per limitare gli effetti sia dell'impennata dei positivi. Nodi che saranno sciolti, con ogni probabilità, nella seduta del Consiglio dei ministri di oggi. L'obbligo di green pass rafforzato dovrebbe riguardare una platea di 23 milioni di lavoratori. Anche se sono 3,5 milioni i lavoratori che non hanno la copertura vaccinale. L'obbligo non scatterà subito. Ma sarà concesso un periodo di tempo, 2/3 settimane, a uffici e aziende per adeguarsi alle nuove norme. L'obbligo dovrebbe partire dal primo febbraio 2022. Nel primo scaglione dovrebbero entrare i dipendenti di bar, ristoranti, pizzerie, mense pubbliche, uffici a contatto con il pubblico. E così anche i dipendenti di musei, teatri, stadi. L'esecutivo valuta di concedere maggior tempo ai lavoratori di alcuni settori: trasporti, ospedali, collegamenti marittimi delle Isole. Il motivo è quello di evitare la paralisi in servizi essenziali.

Altro settore su cui si stanno valutando deroghe è quello fieristico. Gli espositori extra Ue sprovvisti della certificazione verde rinforzata non possono entrare nelle fiere italiane né nei ristoranti in Italia. «Auspico pertanto che il Governo si interessi di questo tema trovando delle soluzioni ad hoc, magari garantendo dei corridoi o prevedendo una normativa speciale limitata alla sola partecipazione all'evento fieristico. Il settore ha bisogno di tornare a spingere sull'acceleratore e dare il suo contributo al rilancio economico italiano», chiede il senatore grillino Gabriele Lanzi, componente della commissione Industria. Sulla scuola il confronto è ancora aperto. Non si esclude che possa scattare l'obbligo del green pass rafforzato per gli studenti delle Università. Una parte del decreto riguarderà un capitolo spinoso: esoneri, scudo per neutralizzare eventuali ricorsi, e sanzioni. Per i lavoratori che non rispetteranno l'obbligo scatterà la sospensione. C'è un punto su cui si sta ragionando: quando può durare la sospensione? Si può arrivare al licenziamento? Ci sono limiti soprattutto per il settore pubblico. Lo scudo è il vero tema al centro del confronto tra gli esperti di Palazzo Chigi. Il governo prevede una pioggia di ricorsi da parte di quei lavoratori che non vorranno adeguarsi all'obbligo del green pass rafforzato per accedere sui luoghi di lavoro.

Nel decreto dovrebbe essere inserito uno scudo, ma qui vanno rispettati alcuni diritti sanciti in Costituzione, per evitare esoneri di massa sanciti da sentenze dei giudici. Gli unici lavoratori che potranno essere esonerati dall'obbligo dovranno dimostrare una comprovata patologia che impedisca il ricorso alla vaccinazione contro il Covid.

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