Luciana Lamorgese, ministro dell'Interno, si vanta di aver messo ko le manifestazioni dei no vax. Anche se ridotti ai minimi termini gli irriducibili continuano a scendere in piazza, in spregio alle regole. Per di più oltraggiano impunemente luoghi sacri alla patria come Redipuglia dove risposano i resti di 100mila caduti della Grande guerra. È vero che sono poche centinaia di persone, ma i numeri risicati, rispetto alle decine di migliaia di ottobre e novembre, sono dettati dalla quarta ondata e dal super lasciapassare verde che ha convinto a malincuore tanti riottosi a cedere sulla prima dose. E non vanno sottovalutate le divisioni interne al mondo della protesta.
Il giro di vite del Viminale avrà giocato un ruolo, ma se a Milano l'hanno preso alla lettera dando del filo da torcere alle manifestazioni, in altre città, compresa Trieste, eletta suo malgrado «capitale dei no vax» i vertici della sicurezza non hanno avuto tutto il coraggio necessario. Lamorgese ha sostenuto ieri, che «dopo la mia direttiva del 10 novembre in cui ho dato indicazione ai prefetti sulle modalità di svolgimento di queste manifestazioni» si è registrato «un effetto deflativo delle iniziative di piazza anche per una minore adesione alla protesta».
In realtà anche dopo il 10 dicembre si sono riunite in piazza, in forma statica e pure no, migliaia di persone da Milano a Trieste. Nel capoluogo giuliano sono sfilati in testa ad uno degli ultimi cortei anche i sanitari no vax con le tute bianche anti covid sollevando l'indignazione. Il 4 dicembre quattro gatti erano tornati a manifestare in piazza Unità d'Italia, che in teoria era proibita ai no pass urlando slogan a squarciagola incuranti della zona gialla, dei divieti di assembramento e dell'obbligo della mascherina. Stesso film anche nelle settimane precedenti con manifestazioni ben più numerose sia a Trieste che a Milano dove la polizia è intervenuta con decisione in piazza Duomo.
L'8 dicembre 400 duri e puri legati al Fronte del dissenso «contro la dittatura sanitaria» hanno inscenato una manifestazione non autorizzata al sacrario militare di Redipuglia. Nessuno è intervenuto per fermarli e fra i manifestanti c'erano anche rappresentanti delle forze dell'ordine e probabilmente militari. Non a caso la procura di Gorizia ha aperto un'inchiesta per identificarli, ma come hanno denunciato le forze politiche «l'oltraggio al luogo sacro» si è consumato senza colpo ferire nonostante la direttiva Lamorgese. La realtà dei fatti è che a parte l'utilizzo degli idranti all'ingresso del porto di Trieste e qualche carica a Milano, quando sfilavano 15mila persone al colpo la linea del Viminale è stata molto morbida e talvolta tragicomica. Spesso e volentieri i no pass aggiravano i divieti con la forza della massa deridendo poliziotti e carabinieri, che avevano l'ordine di non reagire.
A Lamorgese piace vincere facile quando le manifestazioni no vax si esauriscono in gran parte da sole. Però staremo a vedere se con il ritorno della bella stagione, la diminuzione della morsa del virus e il non escluso risveglio dei no pass il Viminale continuerà a cantare vittoria.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.