"Lotta alle telecamere". La rivolta contro la Ztl che infiamma Londra

Protesta contro la stretta del sindaco Khan. Cavi tagliati e impianti rubati: oltre 300 casi

"Lotta alle telecamere". La rivolta contro la Ztl che infiamma Londra
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Dire arrabbiati è poco. Il piano di espansione della zona a traffico limitato del sindaco di Londra ha scatenato una rivolta tra i cittadini della capitale. E alcuni di loro, dalla protesta pacifica sono passati ai fatti. La polizia ha infatti confermato che ben 387 telecamere cittadine che rilevano l'ingresso degli autoveicoli nelle aree a pagamento sono state danneggiate, rubate o oscurate da attivisti fortemente contrari all'eco schema messo in atto dal Primo Cittadino della City, Sadiq Khan, per ridurre l'inquinamento.

A far la guerra al piano, un vero gruppo organizzato che tra Aprile e Agosto di quest'anno ha preso di mira le telecamere promettendo di non fermarsi fino a che non avranno rimosso tutte le installazioni che sono quasi duemila e dovrebbero arrivare fino a 2750. I metodi più comuni utilizzati da questi moderni «Blade Runner» vanno dal taglio dei fili delle telecamere, all'imbrattamento dell'obiettivo con la vernice fino alla completa rimozione. Al momento risultano 185 casi di distruzione del macchinario, 164 di furto e 38 di oscuramento, ma le telecamere danneggiate potrebbero essere anche molte di più e sicuramente il numero è destinato a salire. Le riprese ottenute la scorsa settimana dalla polizia hanno mostrato un uomo mascherato armato di un attrezzo per potare gli alberi recidere i fili di una telecamera, per poi distruggerne una seconda nelle vicinanze. In un altro incidente avvenuto a Bromley, un individuo ha disinstallato il macchinario con attrezzi da meccanico.

La zona a traffico limitato, che nel 2019 interessava solo il centro della capitale, aveva già subito un parziale allargamento dei confini nel 2021, ma a partire dal prossimo 29 agosto verrà estesa anche al Buckinghamshire, Essex, Hertfordshire, Kent e Surrey. L'accesso per i veicoli inquinanti sarà quindi subordinato al pagamento di una tassa quotidiana di 12.50 sterline, circa 15 euro. Un bel salasso per tutti quei londinesi costretti ad usare la macchina per recarsi al lavoro, già colpiti dagli aumenti del caro vita causato dall'inflazione e dai rincari dei mutui causati dai continui rialzi dei tassi decisi dalla Bank of England. L'Agenzia dei Trasporti di Londra afferma che 9 su 10 dei veicoli che attualmente transitano nell'area rispondono ai requisiti anti inquinamento ma questi dati sono stati spesso contestati dai cittadini e anche da alcune amministrazioni comunali contrarie al piano. Quattro di queste, tutte a guida conservatrice, avevano anche presentato ricorso all'Alta Corte che però l'ha respinto proprio la settimana scorsa. Anche i motociclisti che si oppongono all'espansione hanno organizzato una protesta pacifica per oggi sulla superstrada M25, ma il sindaco Khan non ha alcuna intenzione di ritornare sui propri passi, mentre la polizia promette di perseguire i responsabili degli atti vandalici.

«Si tratta di azioni criminali chiaramente inaccettabili - ha dichiarato il Comandante della Polizia Metropolitana Owain Richards - e abbiamo una squadra di agenti che sta investigando per identificare gli autori di queste azioni.

Forniremo una risposta adeguata a questi crimini, proporzionale al gran numero di altri incidenti che investono quotidianamente la capitale». Richards ha aggiunto di stare collaborando con i Trasporti di Londra per mettere a punto nuovi sistemi di prevenzione a eventuali futuri danni alle telecamere che verranno prontamente riparate e sostituite.

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