Luca Lotti voleva sbarrare la strada che porta alla Procura di Roma al pm di Firenze che indagava sulla famiglia Renzi. A rivelarlo è il quotidiano La Verità, diretto da Maurizio Belpietro che pubblica un articolo sui contenuti di una cena in cui l'ex ministro dello Sport avrebbe parlato col consigliere del Csm Luca Palamara del futuro di Giuseppe Creazzo.
Creazzo, spiega La Verità, è il titolare delle indagini su Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli. Lotti, in accordo col deputato Cosimo Ferri, ha cercato di impedire che prendesse il posto di Giuseppe Pignatone a capo della Procura di Roma."È come Chernobyl. Le radiazioni che arrivano dall'inchiesta di Perugia contaminano e rendono inabitabili le ovattate sale del Csm dove ieri, nel giro di un pomeriggio, è andata in scena la prima parte della grande resa dei conti - scrive La Verità - Il togato Gianluigi Morlini (ex Unicost) si è dimesso dall'incarico, pur non essendo indagato. Ha ammesso di aver incrociato il deputato renziano Luca Lotti a un dopocena con altri colleghi il 9 maggio 2019 ("so di avere compiuto un errore dovuto a leggerezza") ma "senza che io lo sapessi o lo potessi prevedere". Dalle intercettazioni in mano al quotidiano diretto da Belpietro si evince che Lotti sarebbe "il mattatore di quelli incontri". Uno dei commensali avrebbe domandato: "Ma non ha fatto domanda per Torino Creazzo?". E Lotti secco: "No, no". Palamara avrebbe spiegato:"Se lo mandi a Reggio liberi Firenze". E Lotti: "Se quello di Reggio va Torino, è evidente che questo posto è libero. E quando lui capisce che non c'è più posto per Roma, fa domanda (per Reggio Calabria, ndr) e che se non fa domanda non lo sposta nessuno, ammesso che non ci sia, come voi mi insegnate... (voce fuori campo interviene: 'un altro motivo'). E Luca ragiona: "A norma di regolamento un altro motivo", ossia un esposto che avrebbe interrotto la carriera di Creazzo. A quel punto Ferri avrebbe detto: "Ma secondo te poi Creazzo, una volta che perde Roma, ci vuole andà a Reggio Calabria o no, secondo voi?". Palamara avrebbe chiosato:"Gli va messa paura con l'altra storia, no? (...) Liberi Firenze, no?"
Uno scoop che ha fatto uscire dal silenzio il diretto interessato."Basta fango. Non ho commesso alcun reato", scrive Lotti in un lungo post su Facebook. "In questi giorni ho dovuto sopportare una vera e propria montagna di fango contro di me. Ci sono abituato, un politico deve esserlo per forza. Ma davvero stavolta credo siano stati superati dei livelli minimi di accettabilità", scrive l'ex ministro dello Sport. "Ho aspettato a parlare, anche perché -si legge ancora - ogni giorno sono state pubblicate strane e fantasiose letture dei fatti e pezzi di frasi captate durante alcuni incontri. Incontri a fine giornata, non pericolosi summit in piena notte come qualcuno tenta di raccontare. In queste ore ho letto di tutto: di rapporti tra magistratura e politica, di incontri segreti, di cupole, di verminai. Niente che abbia a che fare con la verità!". E ancora: "Credo quindi che a questo punto sia opportuno un mio intervento. In questi anni ho incontrato decine di magistrati, per i motivi più svariati: se è reato incontrare un giudice non ho problemi a fare l'elenco di quelli che ho incontrato io, in qualsiasi sede. Mai sono venuto meno ai doveri imposti dalla Costituzione e dalle leggi. Procederò in tutte le sedi contro chi in queste ore ha scritto il falso su di me e lo farò a testa alta come un cittadino che crede nella giustizia e in chi la amministra".
"E allora di cosa stiamo parlando da due settimane? Ecco i fatti", si domanda Lotti che precisa:"In un incontro che si è svolto in un dopo cena ho espresso liberamente le mie opinioni: parole in libertà, non minacce o costrizioni". Lotti ricorda che "queste nomine vengono approvate da un plenum di 26 persone, sono proposte dalla V Commissione e necessitano il concerto del Ministro della Giustizia. Quindi ho commesso reati? Assolutamente no. Ho fatto pressioni o minacce? Assolutamente no. La conferma, - conclude - peraltro, è arrivata anche ieri dalle parole di Morlini, che ho incontrato una sola volta in tutta la mia vita".
Intanto, in serata, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella sua qualità di presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, ha indetto per i giorni 6 e 7 ottobre 2019 l'elezione suppletiva dei due componenti magistrati appartenenti al collegio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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