L'ultimo sfregio alla famiglia Navalny. "Funerale segreto o sepolto in Siberia"

Il ricatto alla madre che rifiuta e denuncia i funzionari per profanazione di cadavere. Lo staff: "20mila euro a chi dà informazioni sul delitto"

L'ultimo sfregio alla famiglia Navalny. "Funerale segreto o sepolto in Siberia"
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«O accetta un funerale segreto senza un addio pubblico entro tre ore o Alexei Navalny sarà sepolto nella colonia penale in cui era detenuto». L'ultimo sgarbo del regime di Putin a Navalny e alla sua famiglia, arriva sotto forma telefonata-ricatto alla madre Lyudmila e conferma fino a che punto di malafede e squallore si possa arrivare dalle parti del Cremlino. «La donna si è rifiutata di negoziare di decidere come e dove seppellire suo figlio. Chiede solo di rispettare la legge, che obbliga gli investigatori a consegnare il corpo entro due giorni dall'accertamento delle cause della morte», spiega una portavoce del leader dissidente ucciso. «Secondo i documenti medici che ha firmato, questi due giorni scadono domani (oggi, ndr) e insiste affinché le autorità permettano che il funerale e la cerimonia commemorativa si svolgano secondo le usanze».

L'avvocato della donna, dopo che le hanno finalmente concesso almeno di vedere il corpo del figlio, ha presentato un appello al comitato investigativo russo chiedendo di avviare un'indagine per «profanazione di un cadavere» contro i funzionari che si rifiutano di consegnare il cadavere. Ma l'obiettivo russo è tanto chiaro quanto spietato. Non concedere il corpo alla famiglia significa evitare ogni esame autoptico indipendente, in modo da non palesare le evidenti responsabilità nella morte dell'attivista per cui tutti puntano il dito contro Putin, universalmente riconosciuto come mandante dell'uccisione. Inoltre, le autorità vogliono evitare che il funerale di Navalny si trasformi in una manifestazione pubblica contro il regine, con la sua tomba che poi diventerebbe luogo di pellegrinaggio e simbolo della lotta anti-Putin. Imbarazzo e vergogna, che lo staff di Navalny cerca in qualche modo di superare offrendo una ricompensa di 20mila euro e l'aiuto nella fuga dalla Russia, per chiunque fornisca informazioni attendibili sulla morte in prigione.

Intanto il presidente americano ha ricevuto alla Casa Bianca la moglie Yulia (con tanto di gaffe, l'ha chiamata Yolanda...) e la figlia Dasha. «Un uomo di incredibile coraggio, è straordinario vedere come sua moglie e sua figlia seguano i suoi passi», ha detto Biden ribadendo che per lui l'unico responsabile è Putin, motivo per cui ha imposto 500 nuove sanzioni alla Russia.

Via social la figlia Dasha è tornata a parlare del padre, con una foto di famiglia che ritrae lei piccola con mamma e papà e il messaggio «Amore, baci, abbracci e mi manchi tanto». Una foto che risale probabilmente al 2008, quando la mano di Putin col suo carico di odio, violenza, intolleranza e spietatezza non si era ancora abbattuta sulla famiglia Navalny.

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