Prima le accuse di essere vicino al clan Spada e per avere "menato" un ragazzo rom, poi le spiegazioni. Infine il passo indietro, o forse no. Non è ancora stata del tutto chiarita la vicenda del candidato grillino Emanuele Dessì, che oggi in un'intervista al Messaggero dice di non essere nemmeno lui sicuro di quale sarà il suo destino politico.
Se è vero che ha firmato un documento che gli imporrebbe la rinuncia alla poltrona di senatore, in un collegio blindato, ora al quotidiano dice che "quel documento non posso spiegarlo perché non l'ho capito neanche io" e di avere "firmato un foglio" arrivatogli dal candidato Luigi Di Maio, senza però capire cosa c'era scritto.
Ha firmato il "concordato" Dessì, ma su che cosa questo significhi non ha le idee altrettanto chiare.
Il problema è se possa rinunciare alla candidatura già ora, o se invece un eventuale passo indietro dovrebbe arrivare dopo la chiusura delle urne. E se questo punto non è chiaro, almeno per lui, su un altro aspetto è invece cristallino, e lo scrive in una lunga difesa su Facebook: è pronto a querelare tutti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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