Se il buongiorno si vede dal mattino per il M5s quest’anno sarà alquanto disastroso. Oggi altri due deputati hanno lasciato ufficialmente il MoVimeno guidato da Luigi Di Maio: a quanto si apprende da fonti parlamentari si tratta di Massimiliano De Toma e di Rachele Silvestri. I due ormai ex esponenti pentastellati hanno già comunicato alla presidenza della Camera il passaggio al gruppo Misto. Ma non sarebbe finita qui. Secondo voci raccolte da Il Messaggero nelle scorse ore, a breve anche un altro deputato potrebbe lasciare il gruppo. Mistero, però sul nome.
La decisione di De Toma non arriva inaspettata. Il deputato in un colloquio con l’Adnkronos lo scorso 28 dicembre aveva affermato di non escludere la possibilità che venga formato un nuovo gruppo o una componente del Misto qualora i numeri ci fossero. Lo stesso parlamentare aveva anche spiegato che nel M5s ci sono numerosi deputati critici, tra i 10 ed i 15, nei confronti dei vertici.
Tra questi, probabilmente, si possono annoverare Nunzio Angiola e Gianluca Rospi che hanno detto addio al MoVimento il 3 gennaio e che. contemporaneamente, hanno annunciato l’adesione al Gruppo Misto. I due non accettavano più la ''gestione verticistica e oligarchica'' del M5s. Il 7 gennaio a lasciare il gruppo a Montecitorio era stato il siciliano Santi Cappellani. Il parlamentare era finito al centro delle polemiche per le mancate restituzioni e si era difeso dicendo che “aveva dimenticato le password”.
È possibile che in un prossimo futuro tutti i fuoriusciti possano aderire ad Eco, nuovo progetto politico lanciato da Lorenzo Fioramonti, ministro dimissionario dell'Istruzione destinato a debuttare alla Camera il prossimo febbraio, subito dopo le elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria. Per questo, a meno di clamorosi sviluppi, i numeri della maggioranza che sostiene il governo Conte non dovrebbero cambiare.
Intanto questa sera Luigi Di Maio presiederà un'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari con all’ordine del giorni la questione restituzioni. Si prevede un incontro molto teso. Si ipotizza che nel corso della riunione sarà letto un documento scritto e firmato da una decina di senatori in cui sarà messo in mora il capo politico del M5s.
I “critici” chiederanno a Di Maio di scegliere tra il ruolo di capo politico e quello di ministro. Ci sarebbe anche un secondo punto che riguarda le possibili modifiche dello statuto del gruppo grillino al Senato, specialmente nella parte che riguarda il ruolo della piattaforma Rousseau.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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