Di Maio: "Confronto aperto con il Pd. Io non cerco poltrone"

In un'intervista al Corriere della Sera, Luigi Di Maio parla di "confronto aperto con il Pd: ma il taglio dei parlamentari si fa subito. Io non cerco poltrone. Ricucire con Salvini? Ogni giorno dice una cosa diversa"

Di Maio: "Confronto aperto con il Pd. Io non cerco poltrone"

"Confronto aperto con il Pd, ma si faccia subito il taglio dei parlamentari. Il mio futuro? Non mi importa nulla della poltrona. Se è possibile ricucire con Salvini? Dice un giorno una cosa e un giorno l'altra". Intervistato dal Corriere della Sera il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, fa chiarezza sulla trattativa in corso con i dem per la formazione del governo giallo-rosso.

Al Corriere, Di Maio parla di "confronto aperto con chi vuole affrontare i nostri temi", esplicitati al Presidente della Repubblica in un elenco di 10 punti, tra i quali spicca il taglio dei parlamentari. Misura su cui il Pd non è d'accordo, ma che i dem devono accettare per potere tornare a Palazzo Chigi. "La legge - puntualizza Di Maio - si fa subito, non si rinvia, non ha senso. In politica per anni abbiamo sentito dire lo faremo, lo faremo. È ora di fare adesso, non domani. Se c'è volontà si fa adesso, è già calendarizzato".

E sulla spartizione dei ministri per il governo che verrà, aggiunge: "Non stiamo parlando di poltrone ma di 10 punti su cui mi aspetto una risposta". Mentre sul suo ruolo nel futuro esecutivo, Di Maio glissa: "Non me ne importa nulla della poltrona".

Tra i temi toccati dall'ex vicepremier, spicca anche il destino di Giuseppe Conte: "Ci vuole rispetto" per lui, "per quello che ha fatto. È riuscito a dare un nuovo volto al Paese rimettendolo al centro della comunità internazionale". Un avvertimento al segretario Pd Zingaretti, che fin dall'inizio ha messo il veto a un Conte-bis.

Infine, Di Maio risponde anche alla riapertura in extremis offerta da Matteo Salvini: "Abbiamo bisogno di dare certezze agli italiani, non di dirgli un giorno una cosa e un giorno l'altra.

Salvini l'8 agosto ha detto di voler tornare al voto perché non voleva più governare con il M5S". Insomma, a questo punto porte aperte solo al Pd: "L'assemblea ha dato mandato per fare chiarezza" sulla trattativa con i dem, conclude il capo pentastellato.

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