Mallegni alla festa del Fatto, Travaglio non sale sul palco: "Colpito dalla legge Severino"

Il sindaco, fatto arrestatare ingiustamente da una vigilessa renziana grazie al fratello pm, è stato prosciolto. Ma al manettaro Travaglio ancora non basta

Mallegni alla festa del Fatto, Travaglio non sale sul palco: "Colpito dalla legge Severino"

Alla Festa del Fatto Quotidiano il direttore Marco Travaglio non è salito su palco con Massimo Mallegni. Il motivo? Il sindaco di Pietrasanta è stato colpito dalla legge Severino. È stato lo stesso sindaco della città della Versilia che da anni ospita la festa del quotidiano nel parco della Versiliana a raccontarlo durante il saluto istituzionale al pubblico. "Avrei gradito - ha spiegato - la presenza anche del direttore del vostro giornale, che non se l’è sentita di stare a fianco di uno che è stato colpito dalla legge Severino. Mi dispiace perchè è mancato il confronto. Magari ne avremo occasione più avanti".

Eletto nel giugno scorso, Mallegni era stato sospeso dal suo incarico in virtù della legge Severino, ma la sospensione è stata poi "congelata" da un provvedimento del tribunale. Ma qual è la vera storia di Mallegni? La riassume molto bene Giampaolo Rossi sul suo blog: "Un sindaco (ottimo amministratore eletto per ben due volte dai suoi cittadini) portato via in manette dal Consiglio comunale, costretto a farsi sei mesi tra galera e arresti domiciliari, per cinquantuno capi d’accusa (dall’associazione a delinquere, alla corruzione) per i quali risultò del tutto innocente; accuse partite da una denuncia per mobbing fatta dal suo Comandante dei Vigili Urbani, Antonella Manzione. Il suo arresto (ed è questa la cosa più sconvolgente) fu richiesto al GIP ed ottenuto, dal fratello di lei magistrato (Domenico Manzione) che aveva condotto le indagini; arresto risultato persino illegittimo, come decretò la Cassazione". L’appello è in programma per il 10 settembre.

La storia giudiziaria di Mallegni non getta fango solo sulla magistratura italiana, ma su tutto il Paese. E, anziché inorridirsi e salire sul palco a tuonare contro la malagiustizia, Travaglio ha fatto trionfare la solita ideologia che lo muove quando prende in mano una penna e si è rifiutato di farsi vedere al fianco di un sindaco che, non solo è stato democraticamente votato dai propri cittadini, ma che lo ospitata anche nella sua città. A spegnere il fuoco ci ha provato Cinzia Monteverde, amministratore delegato del Fatto Quotidiano: "Non è vero che Travaglio non voleva stare sul palco con lui. La verità è che Travaglio è meglio che stia fuori dagli incontri istituzionali, perché di solito li rovina tutti". "La scelta di Travaglio di non salire sul palco con me - ha poi replicato Mallegni su facebook - è roba da non credere, vista anche la mia scelta e dell’amministrazione comunale di fare la festa, finanziandola e puntando prima di tutto a pluralismo e al confronto.

Purtroppo è mancato per una visione miope e poco lungimirante del direttore. Lui si diverte soltanto quando è solo e nessuno lo contraddice. Contento lui! D’altra parte ci vogliono le palle e non si acquistano in farmacia".

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