Manca l'ambulanza con il rianimatore: 14enne cardiopatica muore per l'attesa

Turista svizzera va in arresto cardiaco. Esposto del sindaco di Chiavenna

Jacopo Granzotto

Quattordicenne cardiopatica stroncata da un malore perché manca l'ambulanza con il medico rianimatore. E a Chiavenna, piccolo centro in provincia di Sondrio, scoppia la polemica. Da due anni si attende un mezzo di soccorso avanzato con medico a bordo. Prima o poi doveva succedere.

La tragedia si consuma domenica pomeriggio. Una giovane turista svizzera, in gita con la famiglia, improvvisamente ha un malore e crolla a terra nei pressi dell'ex distributore di benzina Tamoil, lungo la statale 37 del Maloja. Le urla dei genitori fanno scattare l'allarme. Sul posto arriva il mezzo di soccorso di base della Croce rossa, ma la situazione è disperata, e così il personale chiede rinforzi al 118 di Bergamo. Dieci minuti e giunge il mezzo avanzato «1» con a bordo l'infermiere specializzato in rianimazione. Niente da fare, occorre trasportarla subito in ospedale. Nonostante la celerità dell'eliambulanza decollata dalla base aerea di Como (quella di Sondrio era impegnata in un altro soccorso), ci vogliono 40 minuti di volo da quando la 14enne si sente male perché a soccorrerla giunga un medico rianimatore. Che una volta sul posto decide di caricarla sull'elicottero del 118. La ragazza muore prima di arrivare all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

E ora il sindaco (e presidente della Provincia) Luca Della Bitta annuncia di voler presentare un esposto alla Procura per far luce sull'accaduto, ricordando la soppressione, due anni fa, dell'ambulanza con medico a bordo. «Noi sindaci da sempre ci assumiamo le nostre responsabilità. Ora faccia altrettanto chi ha il compito di gestire la sanità pubblica», fa sapere Della Bitta.

Anche dal fronte del comitato «Insieme per l'Ospedale di Chiavenna» è un coro unanime di critiche. «Da prima della decisione di togliere il mezzo di soccorso avanzato avvenuta due anni fa spiega Alessia Triulzi -. avevamo provveduto a inviare appelli alle amministrazioni, sottolineando quanto questa decisione fosse insensata. Nessuno alzò un dito».

«Personalmente e a nome di Areu replica da par suo il direttore dell'Azienda Territoriale Regionale, Claudio

Mare esprimo le condoglianze a questa famiglia. Ma per quanto riguarda i tempi, meglio di così era impossibile fare di più. Per quanto riguarda la qualità dell'intervento, l'infermiere si è comportato in modo ineccepibile».

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