Le "prediche" dell'anticapitalista Fiorella

Stonature rosse

Le "prediche" dell'anticapitalista Fiorella

Non se ne può più delle mannoiate. Queste prediche dal palco di una signora «so tutto io» che punta l'indice, condanna, giudica i vivi e i morti e senza mai avere un dubbio canta, o meglio straparla, di morale, geopolitica, economia con un'autorità e un'arroganza intellettuale da premio Nobel. È il verbo di Fiorella Mannoia e questa volta si scaglia contro i bastardi occidentali. «Non è solo l'America... È TUTTO L'OCCIDENTE COLPEVOLE. La cosa più facile da pensare è che siano terroristi islamici, dentro questo termine ci mettiamo dentro tutto... terroristi. Pensate che a me non facciano paura???? Che io sia contenta di vedere le scene che vediamo in Siria come in qualsiasi altro posto?? Non nascondiamoci dietro un dito. Io non mi bevo tutto quello che ci raccontano. Andate a vedere quello che sta succedendo sul delta del Niger... informatevi, non facciamo il loro gioco, i buoni, noi e i cattivi, loro, come con gli indiani d'America, considerati sempre dei selvaggi sanguinari per poi scoprire che loro erano le vittime e noi, i nostri, i carnefici. La storia si ripete sempre, la differenza è che oggi, se vogliamo, la verità possiamo cercarla e non sempre è quella che vorremmo sentirci dire. Pace».Questo è il finale del suo lungo sfogo su Facebook e su Twitter, il pulpito sociale della Mannoia. Prima c'è la sua lettura «serena» della strage di Parigi. Mica la colpa è di chi entra con un kalashnikov in un teatro, durante un concerto rock, e spara a sangue freddo contro centinaia di persone innocenti, con la sola responsabilità di amare la musica. Non sono i terroristi dello Stato islamico gli assassini, per carità. Quelli sono vittime, come gli indiani. È solo apparenza. I nemici sono altri, i fantomatici potenti. «Li detesto, detesto i potenti con tutto il cuore, li detesto profondamente perché Stati Uniti, Francia, Inghilterra e l'Europa tutta, sono responsabili di questo casino in cui ci troviamo. Armi, petrolio, denaro, potere... Mi fanno schifo tanto quanto questi terroristi assassini, non c'è nessuna differenza!!!».Le prediche della Mannoia, e di altri illuminati opinionisti come lei, hanno questo di particolare: sputano punti esclamativi e puntini di sospensione. Servono a far capire quanto sono indignati, incazzati, pronti a difendere i deboli in ogni frontiera del mondo, salvo poi restare con il broncio sul divano scelto dall'amico architetto a rimasticare le solite sentenze.

È il populismo da ritornello sanremese, facile, accattivante e commerciale. Di chi è la colpa? Dei potenti e dell'Occidente. E via applausi a social unificati. Altro che Salvini. Il vero populismo da quattro soldi è quello di chi canta sempre per il nemico, soprattutto quando arriva nei ristoranti, nei teatri, nelle piazze davanti a casa tua. Quelli come la Mannoia sono sempre convinti di avere la coscienza pulita, i sensi di colpa sono sempre degli altri, nascondendo in questo modo la vigliaccheria di chi non si sporca mai le mani. Tanto la ricetta è facile: perché ci sparano addosso? Per colpa del Dio denaro e di quel capitalismo dal cui piatto lei mangia e in cui sputa. «LE GUERRE SONO CREATE PER INTERESSI ECONOMICI, non ci sono guerre umanitarie. La Libia, l'Irak, l'Afghanistan, il Kossovo, ora il Mali...... ARMI, DENARO, PETROLIO, DIAMANTI, ORO, NIKEL, COLTAN, ACQUA, PIANTAGIONI, CIBO, TERRE, POSIZIONI STRATEGICHE, MULTINAZIONALI, queste da sempre sono le motivazioni..... Tutto sulle spalle dei più deboli, degli ultimi, ai quali nessuno lascia neanche le briciole». Da notare: quando sono finiti i puntini di sospensione, mica tre, ma quattro, cinque, meglio abbondare, si alza il tono con le maiuscole a raffica. Troppo facile urlare banalità, troppo facile sparare sempre e solo contro l'Occidente. È la solita canzoncina della sinistra radical chic che non riesce a liberarsi del proprio complesso di superiorità, che tutto giudica e tutto sa. Basta. Basta soprattutto con questa ipocrisia da sepolcri imbiancati.

Quello che fa la Mannoia è buttare tutto in una fossa comune dove tra vittime e assassini non c'è alcuna differenza, dove chi governa in Europa e in America è l'unico e vero colpevole. Il Califfo di tutto questo che colpa ne ha? Anche lui è vittima dell'Occidente. E la Mannoia, stonando, canta per lui

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