Potrebbe essere eliminata la norma inserita nel decreto Concretezza, che imponeva ai dipendenti della pubblica amministrazione di usare le impronte digitali per rilevare le presenza al lavoro e combattere così i furbetti del cartellino. Rimarrà però l'uso della videosorveglianza, che servirà da deterrente.
Lo ha annunciato su Facebook il ministro della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, che ha ribadito il "no" alle impronte digitali, visti i rilievi effettuati dal Garante delle privacy. In ogni caso, la modifica della norma dovrebbe portare a un risparmio di 20 milioni di euro.
I punti chiave del "pacchetto di proposte" per la Manovra, elencati dal ministro, riguardano "tecnologia, sostenibilità, trasparenza e sostegno alle amministrazioni che devono far fronte alle carenze di personale". La Dadone, infatti, ha affermato che, a partire dal 2020, "le pubbliche amministrazioni dovranno acquistare o noleggiare almeno il 50% di nuovi veicoli di servizio elettrici o ibridi, nei limiti delle risorse di bilancio", per rivedere in maniere green i trasporti.
Intanto, da Bruxelles arrivano dichiarazioni distese, per quanto riguarda l'intera Manovra: "Siamo in un processo di dialogo positivo con il governo italiano. Il ruolo della Commissione è di stabilire i fatti oggettivi, ciò che va nella buona direzione e di notare un certo numero di aggiustamenti rispetto alle regole", ha detto Pierre Moscovici.
Poi, aggiunge, che "la lettera dell'Ue è diversa da quella indirizzata al governo italiano l'anno scorso e manifesta ciò che ho già annunciato e cioè che non c'è alcuna di crisi di bilancio con l'Italia". Nessuna intenzione, quindi, di chiedere all'Italia di cambiare la Manovra: "C'è un rischio di deviazione significativa e quindi siamo obbligati a rilevarlo nella procedura" ha spiegato Moscovici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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