Manovra con meno tasse e più aiuti alle famiglie

Salvini: "Confermiamo i tagli e proveremo a fare qualcosa in più". Idea sconti Irpef. Calderone smentisce la stretta al bonus mamme

Manovra con meno tasse e più aiuti alle famiglie
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L'idea nelle stanze del governo è di non limitarsi al compitino nella prossima manovra di bilancio. Il presidente della Commissione Finanze, Marco Osnato, ha stimato la manovra in poco più di 25 miliardi, ma c'è già chi azzarda quota 30 miliardi. Nel gioco delle misure, di cosa verrà tenuto e cosa ci sarà di nuovo, c'è già una certezza: il taglio del cuneo contributivo «sarà riconfermato anche nel 2025», ha detto ieri il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, e nella prossima manovra di bilancio «confermeremo le misure in vigore quest'anno e, compatibilmente con le risorse a disposizione, faremo anche di più».

Molto dipenderà da come si concluderà l'anno, se il Pil dovesse continuare la crescita evidenziata nel primo semestre e se le entrate tributarie dovessero proseguire sul buon sentiero attuale, allora è facile che ci sia spazio per fare qualcosa in più. Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, sarà comunque tassativo sulla tenuta dei conti, anche perché a metà settembre dovrà presentare il piano di risanamento pluriennale alla Ue. La conferma del taglio del cuneo assorbirà circa dieci miliardi, ma sul piatto c'è già più di qualche suggestione per andare oltre: l'idea forte è di fare un altro passo avanti sul taglio delle tasse, con l'aliquota Irpef al 35% che dovrebbe essere estesa fino ai percettori di redditi fino a 55mila euro (un'idea portata avanti dal viceministro Maurizio Leo, in quota Fratelli d'Italia). Una misura, quest'ultima, che avrebbe un costo stimato di 4 miliardi, da aggiungere ai 4 da impiegare per mantenere l'accorpamento delle prime due aliquote. Sia la Lega che Forza Italia, poi, vorrebbero ampliare la flat tax al 15% per i redditi fino a 100mila euro.

C'è poi tutta la schiera di agevolazioni sul lavoro, dalla maxi deduzione al 120% per chi assume a tempo indeterminato, agli sconti contributivi per le madri con due o più figli, misure che costano circa 2 miliardi. Il ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, ha smentito le voci rilanciate da alcuni giornali di una stretta sugli sgravi contributivi per le madri con due o più figli: sul «tema degli strumenti per favorire la genitorialità e per le donne che lavorano e agli esoneri contributivi per chi ha 2-3 figli, l'esonero per chi ha 2 figli era sperimentale nella manovra 2024, non c'è una riflessione strutturale sul fare cessare questa misura, anzi il nostro obiettivo invece è consolidare, e trovare percorsi per mantenere e intensificare».

Acceso anche il dibattito sulle pensioni: dovrebbero trovare conferma Opzione donna e Ape sociale. Su questo fronte la Lega spinge per avere Quota 41, seppur in versione «light» con il ricalcolo dell'assegno interamente col contributivo e l'addio a Quota 103. A questo, si dovrebbero accompagnare degli incentivi per chi decide di rimanere al lavoro di più. Si parla anche della possibilità di istituire l'obbligo di destinare una parte del Tfr ai fondi pensione, una mossa che consentirebbe, in particolare ai giovani, di andare in pensione con un tesoretto con cui arrotondare l'assegno pubblico.

Intanto, ha fatto discutere l'ipotesi - apparsa su alcuni giornali - di una proposta di riforma delle pensioni del Cnel che prevederebbe di alzare la soglia minima dei contributi a 25 anni.

Tuttavia, ieri, l'ente guidato da Renato Brunetta l'ha smentita affermando che «nessun testo di legge di riforma delle pensioni è stato predisposto ad oggi dal Cnel, né esistono documenti ufficiali ascrivibili al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro».

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