"Sono tranquillo. Mi sono sempre mosso nel pieno rispetto della legalità ed è per questo che continuerò ad impegnarmi per Roma". L’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, è molto chiaro con il suo avvocato Enzo Musco e gli amici più stretti: non si farà intimidire dalle inchieste della procura di Roma che lo vedono indagato per peculato, falso e truffa.
Come ricordato da Repubblica la procura gli contesta di aver fatto 56 cene con i suoi amici e parenti usando la carta di credito del Campidoglio. Un numero di gran lunga superiore alle 7 cene di cui Marino aveva già reso conto ai pm a metà ottobre quando era sindaco dimissionario della Capitale. E poi c’è l’inchiesta sulla Onlus Imagine, da lui fondata nel 2005 quando era senatore del Pd, per dare aiuti sanitari in Africa e Sudamerica. Marino risulta indagato insieme ad altre tre persone per aver per aver predisposto, tra il 2012 ed il 2014, la certificazione di compensi riferiti a prestazioni fornite da collaboratori fittizi o soggetti inesistenti. Secondo i pm tale azione avrebbe causato all’Inps un danno da seimila euro per "l'omesso versamento degli oneri contributivi dovuti per le prestazioni lavorative in realtà svolte da uno degli indagati in favore della Onlus". Anche in questo caso Marino si dichiara innocente:"Saprò dimostrare che non c'entro nulla, io semmai sono una vittima”.
Sarà ma, intanto, il sindaco cacciato dal Pd che intende ripresentarsi alle urne come colui che ha contrastato Mafia Capitale, tarda ad annunciare la sua ricandidatura a sindaco di Roma proprio perché a suo carico ci sono due indagini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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