Un Paese colpito al cuore. Un attacco allo Stato che ha rotto il respiro a una nazione intera. La morte dell'ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci ci ha gettati in un'atmosfera cupa che rimanda ai giorni tragici del terrorismo. «Servitori dello Stato» il più nobile degli appellativi che oggi torna nelle dichiarazioni di tutti a iniziare da quella del presidente Mattarella che ufficializza il lutto nazionale. «Nel deprecare questo proditorio gesto di violenza - afferma il capo dello Stato -, gli italiani tutti si stringono nel cordoglio intorno alle famiglie delle vittime, cui desidero far pervenire le condoglianze più sentite e la più grande solidarietà». Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, appresa la notizia, ha abbandonato la riunione in corso a Bruxelles dei vertici europei. Una volta a Roma, il capo della Farnesina si è recato a Palazzo Chigi per un incontro con il premier Mario Draghi e poi ha sentito la sua omologa congolese, Mariae Tumba Nzeza che ha assicurato «piena collaborazione delle autorità congolesi con la magistratura italiana». «Stiamo attivando tutte le istituzioni competenti - dice l'esponente grillino - per arrivare il prima possibile alla verità sul vile attacco che hanno subito i nostri due servitori dello Stato che hanno perso la vita».
Il mondo della politica è unanime nel riconoscere il sacrificio e lo spirito di servizio dei due servitori dello Stato caduti in Congo. «L'attentato contro chi rappresenta l'Italia nel mondo è un attentato contro tutti gli italiani - commenta il leader azzurro Silvio Berlusconi -. Ci aspettiamo dalle autorità del Congo massima collaborazione per individuare subito i responsabili del tragico attentato costato la vita a due servitori dello Stato. Esprimo il mio cordoglio alle famiglie dei caduti, al Corpo diplomatico e all'Arma dei Carabinieri». «È una giornata di tristezza e sgomento» commenta il leader della Lega, Matteo Salvini che aggiunge: «Onoriamo la memoria di Vittorio Iacovacci. Un ragazzo di 30 anni, un militare innamorato dell'Italia e della sua divisa fino all'estremo sacrificio., entre Giorgia Meloni (FdI) si dice «sconvolta per l'accaduto» e chiede un immediato chiarimento in aula del ministro degli Esteri.
«L'Italia si inginocchia di fronte ai suoi servitori caduti», twitta il capogruppo azzurro al Senato Anna Maria Bernini. Enrico Letta (Pd) parla di «un'Italia colpita al cuore», mentre il segretario dem Nicola Zingaretti definisce quella di ieri una giornata di lutto per tutti gli italiani. La presidente del Senato Elisabetta Casellati e il ministro della Salute Roberto Speranza sottolineano l'alto compito di questi «costruttori di pace». «Mai dimenticare - ricorda il ministro - l'importanza di chi ogni giorno lavora per il nostro Paese fuori dai confini nazionali». Per il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, ora è importante portare avanti il lavoro di chi, come Attanasio e Iacovacci, si è messo al servizio della pace e della cooperazione. «Il loro sacrificio - scrive su Twitter Tajani - non sia vano, la pace vincerà sul terrorismo». In tanti chiedono ora che il ministro Di Maio vada in Parlamento a riferire. «Chiediamo al ministro degli Esteri - afferma Maurizio Lupi di Noi con l'Italia - di intervenire tempestivamente per rafforzare le misure di sicurezza degli uomini dello Stato che operano all'estero». C'è poi chi come l'arcivescovo ordinario per l'Italia Santo Marcianò parla di «vittime di guerre dimenticate». «È uno di quei conflitti - dice - che, da molti anni, insanguinano tanti Paesi dell'Africa. Ci auguriamo che il sacrificio di queste vittime innocenti e il loro esempio generoso ed eroico spinga la Comunità Internazionale a usare ogni impegno per estinguere questi focolai di violenza».
In tutto il Paese ieri molti Comuni (come Palazzo Marino a Milano) hanno osservato un minuto di silenzio, mentre in molti Consigli regionali (come Abruzzo, Sicilia e la Lombardia) oggi si terranno commemorazioni.
Nella fretta di partecipare al cordoglio generale, poi, c'è chi come la deputata dem ed ex ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, si dimentica
di togliere le parentesi al messaggio lasciato per chi la assiste nella gestione dei suoi profili social: «Mi stringo attorno alle famiglie dell'ambasciatore Luca Attanasio e del giovane carabiniere (mettere il nome)...»
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