Da May a Macron, è il summit dei volti nuovi

Domani primo vertice per quattro leader. Il difficile lavoro degli sherpa

Da May a Macron, è il summit dei volti nuovi

«Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente». A essere contento del momento in cui si apre il G7 di Taormina sarebbe il presidente Mao. Di tutt'altro parere sono gli sherpa, funzionari e diplomatici che hanno preparato il summit. Mai il loro lavoro è stato così complicato. Per cominciare perché quella siciliana sarà una sfilata di volti nuovi: Donald Trump, Emmanuel Macron, Theresa May e lo stesso Paolo Gentiloni sono all'esordio assoluto in un vertice riservato ai capi di governo (per il premier italiano, ex ministro degli Esteri, si tratta in verità di un cambio di ruolo). Il canadese Justin Trudeau è alla sua seconda prova, mentre gli unici a vantare un po' di esperienza sono il giapponese Shinzo Abe e soprattutto la decana Angela Merkel.

Vista l'aria i problemi sono iniziati già all'interno delle singole squadre nazionali. Il caso più evidente è quello della Francia. Sin dalla prima riunione ufficiale degli sherpa a Taormina nel gennaio scorso (la preparazione di un G7 inizia praticamente nel momento in cui termina il precedente) a rappresentare l'Eliseo è stato il consigliere diplomatico di François Hollande, Jacques Audibert. Due settimane fa, il giorno stesso della nomina ufficiale, Macron ha nominato il suo sostituto, l'ex ambasciatore francese a Berlino Philippe Etienne. I due diplomatici sono dunque condannati a convivere per un po'.

A rappresentare Trump è invece Kenneth Juster, ex banchiere d'affari, chiamato a coordinare la politica economica internazionale della nuova amministrazione. In questo caso la difficoltà sono stati gli atteggiamenti ondivaghi di Trump e soci. Per settimane anche la politica estera americana è stata terreno di scontro tra l'ala ideologica del nuovo potere impersonata da Steve Bannon e il gruppo di repubblicani più ortodossi a cui sembrano appartenere sia il consigliere per la sicurezza nazionale McMaster sia il segretario di stato Tillerson. Un esempio in questo senso sono state le dichiarazioni contraddittorie sulla Nato. Oggi Trump incontra a Bruxelles il segretario dell'Alleanza Jens Stoltenberg e le premesse sono per un vertice senza asprezze. Ma l'inquilino della Casa Bianca esordì definendo la Nato «obsoleta», salvo poi parlare in tempi più recenti di «baluardo per la pace e la sicurezza internazionale». Per il G7 è successa la stessa cosa e la delegazione americana ha dovuto tenersi un passo indietro. Fino al punto che la presidenza italiana ha proposto di lavorare su due testi diversi del comunicato finale, in attesa che gli americani prendano finalmente delle decisioni. Quanto all'Europa il fatto inedito è la nuova posizione della Gran Bretagna che si appresta a navigare nel mare aperto del Post-Brexit. Nel frattempo, però, deve negoziare con gli ex partner un processo di divorzio che si annuncia difficile. E anche questo non aiuta a farsi eccessive illusioni sui risultati di Taormina. A ben guardare del resto, dagli anni '70, periodo dei primi incontri istituzionalizzati tra i Grandi, non sono stati molti i summit passati alla storia per le decisioni risolutive. Qualche passo avanti e qualche chiarimento potrebbero bastare. Per esempio sul ruolo che gli Usa vogliono occupare d'ora in avanti su temi come protezionismo e rapporti con la Russia. Quanto al clima niente da fare: il portavoce della Casa Bianca ha già detto che le intenzioni Usa sull'accordo di Parigi si conosceranno solo dopo il ritorno di Trump in patria.

Un tema che occuperà uno spazio superiore al previsto sarà ovviamente il terrorismo.

Gli sherpa, tanto per cambiare, sono già al lavoro per stendere anche su questo punto il documento finale. A guidarli il consigliere diplomatico di Gentiloni Raffaele Trombetta. Napoletano, classe 1960, ex ambasciatore in Brasile, è lui il regista dietro le quinte del G7.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica