Nessun dubbio sul fatto che Conor McGregor, 32 anni, irlandese, non fosse propriamente quello che si definisce un gentlemen. E questo per almeno due ragioni: la specialità sportiva praticata (MMA, arti marziali miste, mica il golf o polo) e la specialità di approccio con le donne (saltargli addosso, mica spedirgli fiori o lettere d'amore). McGragor ieri è stato arrestato in Corsica con l'accusa di «tentata violenza e esibizione sessuale». Visto il rilievo con cui i media hanno rilanciato la notizia, siamo stati costretti a informarci su chi fosse mai questo signor McGregor, scoprendo che è un «campione di MMA» (la stessa disciplina cara ai due fratelli Bianchi, cioè quei criminali che hanno massacrato di botte il povero Willy Monteiro ndr).
Le foto sul web di McGregor lo «sporcaccione» sono tutto un programma e la dicono lunga sul suo modo di rapportarsi col prossimo, da lui probabilmente inteso come un'entità da affrontare sul ring più che nel consesso sociale.
La cosa curiosa dell'arresto di Conor è che la «star» diventata famosa per saper alzare le mani (e pure i piedi) era in Corsica per un evento benefico che prevedeva addirittura il suo incontro (nel senso di incontro diplomatico) addirittura con la principessa di Monaco, Charlene. La quale principessa, saputo del fermo a Bastia del suo futuro ospite per ragioni giudiziario-sessuali, si è precipitata a cambiare il cerimoniale: «Ok la beneficenza, ma uno come McGregor meglio tenerlo fuori dal salone delle feste», avrebbe più o meno detto la prudente Charlene agli organizzatori dell'evento. E come non capirla...
Quindi porte del Gran Palazzo chiuse per Conor, mentre hanno rischiato seriamente di aprirsi le porte del carcere. Ma alla fine pare che il procuratore di Bastia - forse anche vagamente intimidito dall'indole tutt'altro che pacifico dell'arrestato - abbia optato per la linea morbida: una bella denuncia a piede libero, dopo però essersi fatto qualche ora di riflessione nella cella di sicurezza della gendarmeria.
McGregor, la cui fedina penale risulta candida come i suoi guantoni dopo un combattimento, ha diversi precedenti specifici, il più grave di tutti risalente all'anno scorso quando fu indagato a Dublino per un sospetto stupro. L'esuberante irlandese è tra i più celebri fighters, come vengono definiti i lottatori della (ig)nobile arte Mma. La borsa per la sfida perduta contro il pugile Floyd Mayweather, leggenda della boxe nella categoria dei medi, fu per lui di 100 milioni di dollari. Molti dei quali McGregor li ha spesi in avvocati, visto il suo vizietto di mettersi nei guai. Infatti nella sua ultima trasferta in Corsica c'è ricascato. «A seguito di una denuncia presentata il 10 settembre in cui si denunciavano fatti che potevano essere qualificati come tentata violenza sessuale e esibizione sessuale, Conor Anthony McGregor è stato interrogato dalla Gendarmerie e adesso si trova sotto il regime di custodia della polizia», è stato comunicato dalla procura di Bastia all'agenzia Afp.
Nel 2019 a denunciare il fighters fu una donna di Dublino che dichiarò di essere stata aggredita sessualmente in una stanza d'albero della capitale
dell'Eire. Dell'esito dell'indagine non si è saputo nulla, perché sarebbe consuetudine del campione «risolvere le questioni» con accordi monetari in sede civile. L'unico mezzo per far ritirare le denunce. E non finire ko.
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