Mediatrade, condannati in appello Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi

I due, accusati di frode fiscale, erano stati assolti in primo grado nel 2014

Mediatrade, condannati in appello Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi

Sono stati condannati a un anno e due mesi in appello Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi, imputati nel processo Mediatrade. Entrambi erano stati assolti in primo grado.

La condanna è relativa alla frode fiscale per l’anno 2007 mentre per quanto riguarda il 2006 è scattata la prescrizione e per il 2008 sono stati invece assolti perché "il fatto non è più previsto dalla legge come reato". Entro il 2016 scatterà la prescrizione. A Confalonieri e Berlusconi jr sono state riconosciute le attenuanti generiche ma dovranno rifondere i danni agenzia entrate. Entrambi hanno ottenuto la sospensione condizionale della pena e la non menzione. Assolti invece gli altri sei imputati - tra cui il produttore Frank Agrama e il banchiere Giovanni Stabilini - che rispondevano a vario titolo delle accuse di frode fiscale e riciclaggio.

Il pm, Fabio De Pasquale, applicato al procedimento come pg, aveva chiesto per Pier Silvio Berlusconi tre anni e due mesi di carcere, per Confalonieri tre anni e quattro mesi e per le altre persone pene fino ai cinque anni. Il pm-pg ha in sostanza chiesto alla Corte le stesse condanne avanzate ai giudici del tribunale il quale però nel luglio del 2014 aveva assolto tutti gli imputati.

"È una sentenza incomprensibile, ma a Milano ci si aspetta sempre di tutto. Attendevamo di nuovo una assoluzione", ha detto l’avvocato Niccolò Ghedini che ha annunciato un ricorso in Cassazione, "La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo impone che se si vuole riformare una sentenza in peius bisogna riaprire il dibattimento, cosa che abbiamo chiesto ma non hanno concesso. È incomprensibile ritenere responsabili Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri, ma non gli altri e in particolare Agrama".

Anche Mediaset esprime "incredulità per il ribaltamento della sentenza" e sottolinea come l’assoluzione anche per il 2007 "era giunta al termine di un lungo e approfondito dibattimento durato più di tre anni".

"Mediaset ribadisce che i diritti cinematografici oggetto della decisione odierna della Corte d’Appello sono stati contabilizzati dalle competenti funzioni aziendali nella più rigorosa osservanza dei criteri di trasparenza e delle norme tributarie", spiega la società, "Per tali ragioni Mediaset ha fiducia che davanti alla Corte di Cassazione verrà ristabilita la totale estraneità di Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi a qualsiasi forma di frode fiscale".

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