New York - Melania Trump sulle orme di Lady Diana. La first lady Usa conferma la sensibilità per le tematiche dei bambini partendo alla volta dell'Africa per il primo viaggio in solitaria fuori dal continente americano. L'unico precedente è la puntata di meno di ventiquattr'ore a Toronto, in Canada, dove nel settembre 2017 ha partecipato agli Invictus Games con il principe Harry d'Inghilterra. La cinque giorni di visite in Africa copre invece ogni angolo del continente: la prima tappa della moglie del presidente Donald Trump, oggi, è nell'ovest, in Ghana, poi proseguirà verso sud, in Malawi, a est, in Kenya e a nord, in Egitto.
Melania si recherà in ospedali, scuole e rifugi di quattro Paesi «magnifici e molto differenti» tra loro, come ha spiegato lei stessa la settimana scorsa, parlando a un incontro per le mogli dei capi di stato e di governo a margine dell'Assemblea generale Onu, a New York. Si tratta di Nazioni che hanno lavorato con l'agenzia americana per lo sviluppo (Usaid) per aiutare i bambini: «Sono così fiera del lavoro di questa amministrazione attraverso l'Usaid e altri», ha proseguito, osservando che il viaggio è l'occasione per portare nel continente più povero del mondo la sua causa, ossia il miglioramento delle condizioni dei bambini.
Anche le precedenti first lady Usa Michelle Obama, Laura Bush e Hillary Clinton si sono ripetutamente recate da sole in Africa durante i mandati dei mariti alla Casa Bianca, e ora gli occhi sono puntati su Melania, che nonostante il basso profilo mantenuto nel primo periodo a Pennsylvania Avenue, sta incarnando il ruolo da prima donna d'America con grazia e personalità. E forse non è un caso che per la sua «prima» in solitaria abbia scelto di seguire le orme dell'indimenticata Lady Diana Spencer, che andò in Angola per portare all'attenzione del mondo la tragedia delle mini anti-uomo, incontrò l'iconico presidente del Sud Africa, Nelson Mandela, e il discusso capo di stato dello Zimbabwe, Robert Mugabe.
Melania ha tutte le carte in regola per diventare una nuova «principessa del popolo», almeno all'interno degli Stati Uniti, visto che oltre all'indiscussa eleganza e all'attenzione per i bambini, è senza dubbio la figura più popolare all'interno della Casa Bianca di Trump. Più amata anche della figlia prediletta del tycoon, Ivanka, sempre al seguito del padre come consigliera insieme al marito Jared. Il continente africano, tuttavia, è proprio quello preso di mira dal presidente in passato, e c'è chi teme che la sua trasferta possa essere messa in ombra dalle polemiche su The Donald. A inizio anno Trump è stato aspramente criticato per le affermazioni definite razziste sugli immigrati africani e i luoghi da cui provengono, definiti «cessi di paesi». Secondo Joshua Meservey, analista presso la Heritage Foundation, «la relazione tra Usa e Africa va però molto oltre questi commenti»: «Penso che la stragrande maggioranza degli africani non abbia nemmeno sentito quelle parole, è soltanto una preoccupazione dell'élite». Meservey ha ricordato che gli Stati Uniti spendono somme considerevoli per la salute pubblica e lo sviluppo del Malawi, una delle nazioni meno sviluppate del mondo, oltre agli incontri positivi di Trump con il presidente del Kenya lo scorso agosto e l'egiziano Al Sisi a margine dei lavori all'Onu.
Quando ha annunciato il viaggio, Melania ha detto in un comunicato stampa: «Siamo una società globale, credo sia attraverso il dialogo aperto e lo scambio di idee che abbiamo una reale opportunità di imparare gli uni dagli altri». Parole che sono sembrate un indiretto riferimento alle affermazioni «politicamente scorrette» del marito.
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