Meloni, caso Boccia chiuso. "Idea opposta di donna"

La premier al Forum di Cernobbio archivia l'affaire Sangiuliano: "Il governo non è indebolito, troppo peso per una vicenda privata"

Meloni, caso Boccia chiuso. "Idea opposta di donna"
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«Se qualcuno pensa che situazioni come quella di Sangiuliano possono indebolire il governo si sbaglia. Morto il re, viva il re. Dimesso un ministro, buon lavoro al nuovo ministro». Giorgia Meloni non si nasconde e nel corso del Forum Ambrosetti di Cernobbio accetta di tornare sulla vicenda delle dimissioni del ministro della Cultura, spazzando via ogni ipotesi di indebolimento dell'esecutivo.

«Le mie settimane sono tutte abbastanza difficili e spesso devo dire anche, magari non è questo il caso, che quello che mi preoccupa non è quello che preoccupa nel dibattito generale. Il ministro Sangiuliano si è dimesso ma non ci sono illeciti. C'è stata una forte attenzione mediatica che ha trasformato una vicenda privata in una cosa pubblica. Non credo sia una cosa a cui bisogna prestarsi e quindi non ho accettato inizialmente le dimissioni di Sangiuliano».

La presidente del Consiglio concede l'onore delle armi al ministro e ricorda le tante iniziative realizzate durante il suo mandato, iniziative che hanno fatto sì che nel 2023 visitatori e incassi nei musei e nei parchi archeologici statali raggiungessero il livello più alto di sempre. «Voglio approfittare di questa occasione per ringraziare Gennaro Sangiuliano per il lavoro che ha fatto in questi due anni. Come sempre le cose che si costruiscono fanno molto meno rumore e notizia ma è stato importante il lavoro che ha fatto, come aver significativamente incrementato visitatori e introiti delle tante realtà culturali che ha l'Italia. È stata una scelta intelligente interrompere la vergogna italiana di musei e siti archeologici chiusi durante i giorni di festa e avviare grandi progetti che erano fermi da decenni».

Meloni non ha dubbi sulla salute e sulla tenuta del governo. «Intendo fare il mio lavoro bene e fino alla fine della legislatura. E penso che gli italiani possano capire un certo doppiopesismo. Si dà più importanza a cose che sarebbero meno rilevanti e se ne dà meno a vicende che sarebbero più rilevanti. Mi ha molto colpito la sproporzione di articoli che sono stati dedicati alla vicenda privata del ministro Sangiuliano rispetto a quelli dedicati a un'inchiesta, che ha portato avanti la Procura di Perugia, che racconta di funzionari dello Stato che per anni hanno fatto centinaia di migliaia di accessi illegali alle banche dati di questa nazione, ragionevolmente - incalza - per ricattare la gente».

Chi insomma sperava che l'affaire che ha investito il ministero di Via del Collegio Romano potesse rivelarsi fatale per l'esecutivo può mettersi l'anima in pace. «Oggi guido il nono governo più longevo della storia. Se arrivo a Natale sarà il sesto. Pasqua? Non l'ho calcolato perché sono scaramantica poi quando supero il Natale mi studio la Pasqua; la stabilità è la chiave di volta».

Quando poi dalla domanda sulla sostituzione del ministro si passa a una seconda domanda, su Maria Rosaria Boccia, il pubblico del Forum si ribella e mostra una certa insofferenza, gridando «basta!». Giorgia Meloni comunque non dribbla il quesito e riferendosi alla grande protagonista dello scandalo estivo, si limita a prenderne le distanze. «Non credo di dovermi mettere a battibeccare con questa persona, lo dico per le tante donne che hanno guardato a questa vicenda come me. La mia idea su come una donna deve guadagnarsi uno spazio nella società è diametralmente opposta da quella di questa persona».

Sulla protesta è Emma Marcegaglia a spiegarne le ragioni. «La platea voleva sentire parlare di green deal, di geopolitica, di problemi italiani e di come affrontare i temi generali. E quindi alla seconda domanda c'è stato un basta».

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