Meloni: "Diamo agli italiani le case rifiutate dai profughi"

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, attacca: "Una volta che lo Stato ti riconosce lo status di rifugiato devi trovarti un lavoro e un alloggio come fanno tutti"

Meloni: "Diamo agli italiani le case rifiutate dai profughi"

"Gli occupanti di Piazza Indipendenza avrebbero rifiutato gli alloggi offerti. Pare non fossero di loro gradimento. Questi 'brutti alloggì schifati dagli immigrati si possono almeno dare agli italiani bisognosi, che certamente non si metteranno a fare i preziosi?" Si chiede Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, in un post su Facebook, riferendosi allo sgombero dei profughi dal palazzo di via Curtatone.

Concetto ribadito anche nel corso di un'intervista a Libero dove snocciola alcuni dati preoccupanti: "Ci sono 650mila domande inevase di alloggi popolari inoltrate da famiglie a cui il Comune non può assegnare la casa anche se ne avrebbero diritto e rientrano nelle graduatorie municipali. Ci sono 4 milioni di italiani in povertà e 61 mila sfratti eseguiti ogni anno, la stragrande maggioranza per morosità".

Per quanto concerne l'assistenza che spetta a un richiedente asilo, la Meloni spiega: "Un richiedente asilo viene sostenuto all’arrivo e nella fase emergenziale. Se non viene riconosciuto lo status di rifugiato è clandestino e va rimpatriato, se invece si tratta di un rifugiato – come dicono essere in buona parte gli occupanti di Piazza Indipendenza – diventa un normale residente sul nostro territorio al pari di un qualunque altro straniero legalmente residente".

"Una volta che lo

Stato ti riconosce lo status di rifugiato devi trovarti un lavoro e un alloggio come fanno tutti. Nessuno può pensare che lo Stato italiano li debba mantenere a vita, no?", conclude il leader di Fratelli d'Italia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica