Meloni da Donald. "Momento difficile, ma faremo del nostro meglio"

La premier ironica: "Non sento alcuna pressione". Vertice di governo sui dazi

Meloni da Donald. "Momento difficile, ma faremo del nostro meglio"
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Giorgia Meloni è pronta per il «D-Day». Oggi la premier si imbarcherà per gli Stati Uniti in vista dell'incontro di domani con Donald Trump. Un appuntamento costruito attraverso un delicato percorso diplomatico e nel quale la premier, come scrive The Guardian, dovrà mettere in campo «un delicato gioco di equilibri», rafforzando le sue credenziali come principale interlocutore europeo della nuova Amministrazione Usa, ma mantenendo la piena fedeltà agli alleati europei.

Alla vigilia della partenza, Giorgia Meloni utilizza l'ironia, ma non si sottrae alle sue responsabilità. «Come potete immaginare non sento alcuna pressione per i miei prossimi due giorni... Faremo del nostro meglio, sono consapevole di quello che rappresento e quello che sto difendendo. Vediamo come si sviluppa il quadro nel quale ci muoviamo. Ma ricordiamoci che noi abbiamo la forza, la capacità, l'intelligenza, la creatività per superare ogni ostacolo. Abbiamo superato ostacoli ben peggiori, ne supereremo altri peggiori», le parole pronunciate in occasione della cerimonia dei Premi Leonardo, a Villa Madama.

«Bisogna ricordare che quando un prodotto italiano viene esportato, la gran parte della ricchezza non la produce in Italia ma dove viene esportato. Anche noi, con questo nostro lavoro legato all'export, produciamo ricchezza anche per gli altri, ed è bene per tutti continuare ad avere a che fare con l'Italia, perché l'Italia è in grado di produrre benessere, eccellenza e ricchezza».

Alla cerimonia interviene anche Antonio Tajani: «Mi auguro che sia un'altra missione di pace commerciale, sarà sicuramente così. Non dobbiamo fermarci di fronte alle difficoltà, neanche farci spaventare perché sui dazi ha fatto più danni il panico che la realtà delle cose, con troppi titoli drammatici. Poi avevamo ragione noi, cara Giorgia, quando dicevamo di stare calmi», ha aggiunto rivolgendosi direttamente a Meloni e ricordando che «poi c'è stata la moratoria Usa e la risposta positiva anche da parte europea. Abbiamo sempre insistito a Bruxelles che non ci fossero reazioni di pancia, ma di testa. Alla fine ci hanno ascoltato».

Nonostante l'Ue e gli Stati Uniti in questi giorni abbiano fatto pochi progressi nel colmare le differenze, Giorgia Meloni è convinta che uno spiraglio si possa aprire, innanzitutto per favorire un summit tra Ursula von der Leyen e Donald Trump, ma anche per aprire una linea di dialogo che consenta di stemperare o annullare i dazi in cambio di un aumento degli investimenti e delle esportazioni, soprattutto sui sistemi di difesa e sul gas statunitense. Meloni anche ieri ha avuto contatti con la presidente della Commissione Ue e il coordinamento resta costante. E prima della missione ha guidato un vertice di governo sul tema.

Nel lavoro preparatorio tra gli sherpa, gli emissari di Palazzo Chigi hanno cercato di sminare il terreno soprattutto in vista delle dichiarazioni congiunte davanti al camino. Il clima viene giudicato molto favorevole. Giorgia Meloni, con ogni probabilità, regalerà al presidente statunitense alcuni prodotti della tradizione italiana, come fatto la scorsa settimana con Re Carlo d'Inghilterra. «Quando Pietro Ferrero ha iniziato a produrre nel suo laboratorio la pasta gianduiotto che distribuiva con la sua Topolino, non avrebbe potuto immaginare che sarebbe arrivato il giorno in cui il primo ministro italiano avrebbe regalato un barattolo di Nutella al re d'Inghilterra».

Meloni racconta di aver accompagnato il dono «con un biglietto di istruzioni per l'uso: C'era scritto: in una domenica di pioggia, se dovessi essere un po' giù di corda, indossa il tuo miglior pigiama, accendi la serie tv che volevi vedere da molto tempo, prendi un cucchiaino e apri questo regalo, ti sentirai meglio».

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