Meloni inchioda Elly sugli insulti dei big del Pd

Il governatore De Luca attacca sul Sud: "Imbecilli e farabutti". La premier: "La segretaria prende le distanze?". Imbarazzo dem

Meloni inchioda Elly sugli insulti dei big del Pd
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Fedele al suo personaggio e alla sua dialettica costruita su provocazioni ed espressioni forti e colorite, il governatore della Campania Vincenzo De Luca continua a tirare stilettate, arrivando a definire «farabutti» i ministri dell'esecutivo. Una offensiva che punta a descrivere il governo come nemico del Sud e induce Giorgia Meloni a replicare chiedendo conto a Elly Schlein se condivida il metodo del governatore e se intenda dissociarsi.

«Imbecilli, farabutti, delinquenti politici: con questa elaborata analisi il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, appella il Governo per illustrare la sua posizione sui fondi di coesione» scrive su Facebook la presidente del Consiglio. «Mi chiedo e chiedo alla segretaria Elly Schlein se non ritenga, a nome del Partito Democratico, di prendere le distanze da queste intollerabili violenze verbali, autentiche intimidazioni, espresse da parte di un rappresentante delle istituzioni e del suo partito. Abbiamo atteso un segno di dissociazione e di condanna, finora inutilmente. Se non arrivasse, prenderemo atto del fatto che questi sono gli impresentabili metodi democratici del Pd».

Elly Schlein per la sua replica sceglie di non citare De Luca con cui i rapporti non sono certo idilliaci, ma di rilanciare la palla nel campo di Fratelli d'Italia. «Come al solito Meloni sposta l'attenzione dalla vera questione, che sono le scelte antimeridionaliste del governo» sostiene la segretaria del Pd. «Non c'è bisogno del turpiloquio per attaccare le disastrose scelte del Governo. Certi toni non mi appartengono, del resto li abbiamo già sentiti contro di noi». Poi la controffensiva: «Ma visto che la presidente Meloni è così sensibile al linguaggio la prossima volta non ho dubbi che prenderà le distanze dal suo capogruppo Foti che ci insulta ogni giorno con epiteti vari, da Delmastro e Donzelli che ci hanno accusato addirittura di stare coi mafiosi. Fossi in lei sarei più preoccupata del giudizio degli italiani sulle politiche scellerate del suo esecutivo, che vuole spaccare l'Italia con l'autonomia differenziata».

Nel Pd è anche Andrea Orlando (anche lui in passato non immune ai confronti al vetriolo con il governatore campano) a replicare alla premier. «Onorevole Meloni, posso chiederle se approfittando di questo richiamo al bon ton, che immagino estenderà agli esponenti della sua maggioranza e in particolare al suo vice, onorevole Salvini, può dirci se è vero o meno che state riducendo i fondi destinati al Mezzogiorno?». È poi lo stesso De Luca a riprendere la parola e a invitare la premier a «stare serena». «Sono onorato e commosso per l'attenzione che mi dedica l'onorevole Meloni. Ma stia sereno il premier. Davvero non ha motivo né di zelarsi né di preoccuparsi. A parte qualche mia parola da lei e dai suoi allievi ampiamente meritata, io non le ho mai fatto del male.

Come le è venuto di evocare l'onorevole Schlein?» Infine la reiterata richiesta di un incontro: «Le rinnovo la richiesta di vederci con i rappresentanti dell'Anci Campania e del Sud, venerdì 16, quando saremo a Roma per sollecitare risposte concrete per i nostri territori».

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