Meloni: "Resti al suo posto". La sinistra grida all'eversione

L'opposizione chiede le dimissioni. La premier "sconcertata" attacca i giudici. Il ministro Nordio: "Sono disorientato e addolorato"

Meloni: "Resti al suo posto". La sinistra grida all'eversione
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Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro non si dimette, dopo la condanna a 8 mesi per le rivelazioni sul caso Cospito. Il meloniano tira dritto: «Spero ci sia un giudice a Berlino ma non mi dimetto». Più tardi sui social rilancia: «Una sentenza politica. Le sentenze non si commentano, ma quelle politiche si commentano da sole! E questa sentenza si commenta da sola. Dopo che l'accusa ha chiesto per tre volte l'assoluzione, arriva una sentenza di condanna fondata sul nulla! Vogliono dire che le riforme si devono fermare? Hanno sbagliato indirizzo! Vogliono dire che il Pd non si tocca? Hanno sbagliato indirizzo. Io non ho tradito i miei ideali: ho difeso il carcere duro verso terroristi e mafiosi. Io non ho tradito! E gli italiani lo sanno! Attendo trepidante le motivazioni per fare appello e cercare un giudice a Berlino. E da domani avanti con le riforme per consegnare ai nostri figli una giustizia diversa».

Le opposizioni incalzano e chiedono le dimissioni. Dimissioni che il premier Meloni toglie dal tavolo: «Sono sconcertata per la sentenza di condanna del sottosegretario Andrea Delmastro, per il quale il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto l'archiviazione e successivamente l'assoluzione. Mi chiedo se il giudizio sia realmente basato sul merito della questione. Il sottosegretario Delmastro rimane al suo posto». Un nuovo fronte caldo per il governo dopo il caso Santanchè rinviata a giudizio e su cui il Parlamento si pronuncerà il prossimo 25 sulla mozione di sfiducia presentata dal M5s. Ma la condanna di Delmastro è quasi un salvagente per la ministra del Turismo la cui posizione ora ne esce rafforzata. Sarebbe complicato chiudere il passo indietro per un semplice rinvio a giudizio. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio blinda il sottosegretario: «Sono disorientato e addolorato per una condanna che colpisce uno dei collaboratori più cari e capaci. Confido in una sua radicale riforma in sede di impugnazione e rinnovo all'amico Andrea Delmastro Delle Vedove la più totale e incondizionata fiducia. Continueremo a lavorare insieme per le indispensabili e urgenti riforme della Giustizia».

Il capogruppo Fdi alla Camera Galeazzo Bignami parla di sentenza politica. Dal fronte grillino il leader Giuseppe Conte affonda il colpo: «Il sottosegretario Delmastro, quello che giocava con i documenti riservati col coinquilino Donzelli, è stato condannato in primo grado per rivelazione di segreto d'ufficio. Ha già annunciato che non si dimetterà. Non avevamo dubbi. Purtroppo. Da Delmastro a Santanché si sentono ormai tutti intoccabili. La principale colpevole di questo grave andazzo è Meloni che chiedeva le dimissioni di tutti dall'opposizione e ha perso la coerenza da qualche parte a Colle Oppio. Poltrone piene di colla per i suoi amichetti, anche se l'amichetto è un condannato in primo grado al Ministero della giustizia per violazione dei doveri d'ufficio».

Invoca le dimissioni anche la segretaria del Pd Elly Schlein: «Delmastro condannato per aver usato segreti di Stato contro le opposizioni dimostra quanto questa classe dirigente sia inadeguata. Giorgia Meloni adesso lo faccia dimettere anziché continuare a mentire sui fondi alla sanità pubblica e a non far nulla sulle bollette più care d'Europa». E ancora: «Da Meloni e i suoi dichiarazioni tecnicamente eversive».

Ma il centrodestra continua a fare quadrato:

«Solidarietà piena ad Andrea Delmastro, per una sentenza ingiusta che non scalfisce minimamente una persona perbene, un avvocato scrupoloso, un sottosegretario alla giustizia capace e competente», ribadisce il ministro Tommaso Foti.

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