Meloni sorpresa dal ministro: uscita non concordata e tempi sbagliati

A sera la precisazione del Mef. Pressing Fi. Venerdì gli stati generali Fdi sull'economia

Meloni sorpresa dal ministro: uscita non concordata e tempi sbagliati
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Non è un fulmine a ciel sereno ma poco ci manca. Tanto che quando sulle agenzie iniziano a rimbalzare i primi lanci dell'intervista di Giancarlo Giorgetti a Bloomberg, sono diversi i deputati della maggioranza che in Transatlantico non nascondono una certa sorpresa. Chi per la tempistica, chi per i termini usati e chi per il merito, tutti sembrano essere colti in contropiede dall'inattesa sortita del ministro dell'Economia che parla apertamente di una manovra che «richiederà sacrifici da tutti» e spiega che «saranno tassati profitti e ricavi», uno «sforzo» che «l'intero Paese deve sostenere», non solo «gli individui ma anche società piccole, medie e grandi». Parole che la Borsa di Milano accoglie con una brusca frenata, finendo per chiudere con il Ftse Mib che perde l'1,5%. E pure a Palazzo Chigi ascoltano con una certa sorpresa, con Giorgia Meloni che sarebbe rimasta perplessa non solo dalla tempistica ma anche dalla scelta di parlare di un tema così spinoso proprio mentre il governo è alle prese con una delicata trattativa con il settore bancario.

Non è un caso che, pur evitando dichiarazioni pubbliche, in Fratelli d'Italia non nascandano una certa perplessità sulla scelta di Giorgetti di avventurarsi su un tema tanto scivoloso a Borsa aperta. Mentre in Lega sono finanche contrariati per un'uscita che inevitabilmente può far supporre che siano in arrivo nuove tasse (anche perché il ministro non parla solo di tagli, ma anche di «un concorso per quanto riguarda le entrate). Non è un caso che sia proprio un leghista - il sottosegretario all'Economia Federico Freni - a cercare per primo di mettere una pezza. Intercettato in Transatlantico, spiega infatti che «le nuove tasse non fanno parte del dna di questo governo» e invita a «evitare boutade». Poi fa l'esegesi delle parole di Giorgetti: quando dice che «tutti dovranno contribuire», dice «una cosa scontata» e cioè che «tutti devono pagare le tasse». Una precisazione che a Palazzo Chigi non ritengono sufficiente a stoppare sul nascere eventuali polemiche, tanto che nel tardo pomeriggio è il ministero dell'Economia a far sapere che «non è allo studio nessuna nuova tassazione per gli individui». Altri eventuali interpretazioni delle parole del ministro, dice il Mef, sono da considerarsi «forzature».

Che però l'uscita di Giorgetti fosse scivolosa lo dimostra anche la reazione di Forza Italia. A differenza di Fratelli d'Italia, gli azzurri ci tengono a sottolineare che «sono contrari a qualsiasi aumento di tasse». Lo dice Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia. Seguito a stretto giro dal capogruppo azzurro alla Camera, Paolo Barelli. «I dati positivi indicati dall'Istat - spiega - ci permettono di insistere su interventi del governo indirizzati alla crescita e al taglio delle tasse».

Nella sua intervista a Bloomberg, Giorgetti torna anche sulla questione della tassazione degli extraprofitti. Un tema caldo nella maggioranza, anche perché alla posizione aperturista di Fdi e possibilista della Lega, fa da contraltare la contrarietà di Forza Italia. Il ministro dell'Economia spiega che «non è corretto parlare di extraprofitti», ma di «andare a tassare i profitti a chi li ha fatti». È un'ipotesi che in Fratelli d'Italia stanno valutando da tempo. «È la Costituzione a stabilire che tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva», spiega Marco Osnato. E, aggiunge il presidente della commissione Finanze della Camera e responsabile economico di Fdi, «tassare i profitti è una possibilità», «ma senza intenti punitivi e dialogando con le banche o con altre imprese che potrebbero essere oggetto di qualche misura».

E proprio Osnato sta organizzando un workshop che si terrà venerdì prossimo all'Hotel Principe di Savoia di Milano. Il titolo è «Far crescere insieme l'Italia», una sorta di stati generali di Fdi sull'economia. Tra gli altri ci saranno Ignazio La Russa, Tommaso Foti, Lucio Malan, Giovanni Donzelli, Carlo Fidanza.

E tre panel principali: uno sulla finanza con Giorgetti e il mondo bancario, uno sul sistema produttivo con il vice-ministro dell'Economia Maurizio Leo e le principali confederazioni imprenditoriali, l'ultimo sull'evoluzione del sistema economico italiano con l'ad di Eni Claudio Descalzi.

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