Meloni vola da Donald per la sua incoronazione. Unica premier dell'Ue. Salvini: "Presto anch'io"

La presidente del Consiglio: "Ho deciso, vado. Ci saranno Milei, gli Obama, Musk e Zuckerberg

Meloni vola da Donald per la sua incoronazione. Unica premier dell'Ue. Salvini: "Presto anch'io"
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«Ho deciso, vado io». Ecco la scelta di Giorgia, la mossa a sorpresa che spiazza Salvini e che serve a ritagliarsi, magari, chissà, il ruolo di interlocutore privilegiato di Trump nella Ue. Il piano di volo è pronto, stasera la Meloni partirà per Washington e domani alla rotonda del Campidoglio parteciperà all'incoronazione del presidente americano. Matteo, raccontano, è furente per il sorpasso dell'ultimo minuto, mentre la Von der Leyen se ne farà una ragione. E pazienza se gli europei in tribuna accanto a lei saranno soprattutto sovranisti, quello che conta, sostengono a Palazzo Chigi, è la presenza fisica. Salvo ripensamenti di Orban, sarà l'unica capo di governo dell'Unione alla cerimonia di insediamento.

Così, a pochi giorni dal viaggio in Florida per il caso Cecilia Sala, la premier riattraverserà l'Atlantico per reincontrare The Donald. Sorrisi e dirette tv, ma più che una photo opportunity sarà l'occasione per offrire una vicinanza plastica al nuovo imperatore Usa. Con lei un nutrito seguito di cui fanno parte tre parlamentari di Fratelli d'Italia. Andrea Di Giuseppe, trumpiano doc, eletto all'estero nella circoscrizione nordamericana, Domenico Giordano, segretario generale dei Conservatori europei, e Carlo Fidanza, deputato a Bruxelles e vicepresidente esecutivo di Ecr. «È un passo importante per il nostro Paese - dice Di Giuseppe - perché la presenza di Giorgia a Washington ribadisce ancora una volta la considerazione che di lei hanno in quanto leader tra le più importanti e influenti in Occidente». Fidanza invece guiderà una delegazione di Ecr con l'ex premier polacco Mateusz Morawiecki, il capo della destra di Bucarest George Simon e la nipote della Le Pen, Marion Marechal, di Identité-Libertè. Tutto bilanciato in qualche modo verso il centro da Ludovico Seppilli, segretario internazionale di Forza Italia giovani. «C'è molto interesse negli Usa - spiega - per il nostro ruolo, anche grazie alle iniziative del ministro degli Esteri Antonio Tajani».

Quanto a Salvini, resterà a casa. Doveva rappresentare il governo e rinsaldare il suo legame con Trump, lui ci aveva sperato fino all'ultimo, e la trasferta della premier la settimana scorsa a Mar-a-Lago sembrava lasciargli campo libero. Invece, «vado io», ha detto Giorgia, e al ministro delle Infrastrutture non è rimasto che cederle il posto. Nessuna delusione, fanno sapere da via Bellerio, Salvini ha «scelto di rimanere in Italia alla luce di quanto sta emergendo sul fronte ferrovie, dopo l'esposto del gruppo Fs e la denuncia per attentato ai trasporti». Se il capo del Carroccio conta di recarsi negli Stati Uniti «il prima possibile», la Lega comunque «parteciperà alla cerimonia con Paolo Borchia, capo delegazione del partito al Parlamento europeo», che sarà a Washington insieme ad altri esponenti del gruppo dei Patrioti. Roberto Vannacci invece ha dato forfait. «Il 20 inizia la settimana di Strasburgo e io sono molto ligio sul lavoro».

Cerimonia al chiuso, diversamente dal solito. A Washington si gela, si prevede che domani la temperatura scenderà a meno dodici.

Ci sarà Joe Biden, gli ex Obama, Bush e Clinton, andrà pure l'argentino Milei, non il cinese Xi Jiping, che manderà il suo vice Hang Zheng. Nutrita la platea tech: oltre a Musk, attesi Zuckerberg, Bezos, Altman, Cook, Pichai.

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